Svezzamento e comunicazione gentile

Come approcciare lo svezzamento con serenità

Lo svezzamento e l/introduzione dei cibi solidi è un processo che per può creare ansie e paure nei genitori. Si tratta di un momento davvero importante per il bambino: oltre al valore del cibo dal punto di vista nutritivo, dal momento in cui introduciamo i primi solidi, creiamo anche una narrativa attorno al cibo, che influenza la salute, il rapporto con il corpo, lo stare a tavola e il prendersi cura di se stessi. Le parole che utilizziamo, il nostro atteggiamento a tavola, il modo in cui presentiamo il cibo, formeranno infatti le basi del rapporto che i nostri figli avranno con il cibo per tutta la vita.

In questo articolo trovi alcuni consigli per affrontare lo svezzamento con serenità. 

CONTROLLA LE TUE ANSIE

Un punto di partenza importante su cui riflettere è sempre il nostro atteggiamento e le nostre emozioni. Come ci sentiamo all’idea che I nostri bambini inizino a mangiare I solidi? Quanta ansia abbiamo rispetto allo svezzamento? Qual è il nostro rapporto con il cibo? Quale messaggio vogliamo trasmettere? Avere chiare tutte queste premesse, ci permette di essere più consapevoli nel momento in cui ci sediamo a tavola con i bambini. Un’altra cosa mi ha aiutato molto a sentirmi più serena, è stato raccogliere quante più informazioni possibili riguardo ai vari approcci allo svezzamento in modo da fare una scelta informata, e sulle tecniche di disostruzione, nel caso in cui qualcosa vada storto. Consiglio infatti un corso di primo soccorso a chiunque si occupi di bambini, al di là dello svezzamento! 

RISPETTA E DAI FIDUCIA

Il metodo Montessori parte da un presupposto di fiducia e rispetto nei confronti dei bambini che si dimostrata anche a tavola. Questo significa che non vengono forzati o incoraggiati a mangiare, ma piuttosto accompagnati in maniera gentile e con serenità verso l’esplorazione indipendente del cibo. La responsabilità dell’adulto, in un certo senso, finisce nel momento in cui ha servito il cibo, dopo di che può concentrarsi sul proprio cibo e modellare lo stare a tavola, stabilire le regole, lo stare insieme e il masticare. I bambini che iniziano lo svezzamento sono consapevoli dello stimolo della fame e della sazietà e, se non interferiamo, riusciranno a portarlo avanti anche crescendo.

bambino sul seggiolone all'inizio dello svezzamento

ACCOGLI IL CAOS

Gli studi più recenti sullo svezzamento dimostrano che maggiore controllo dato ai bambini a tavola nei primi mesi, è di solito collegato a minore presenza di disturbi alimentari in futuro. Attorno ai due anni, tutti i bambini attraversano un periodo di diffidenza nei confronti del cibo ma, per alcuni di loro, questa selettività è particolarmente spiccata e viene reiterata nel tempo. Uno dei modi più efficaci di evitare questo problema, è di dare più controllo possibile ai bambini a tavola e lasciarli sperimentare e mangiare da soli. Se decidete di provarci, vedrete molta sperimentazione sensoriale e…cibo dappertutto. Non è comodo e conveniente per i genitori, ma è molto, molto positivo per i bambini, perché li aiuta a sentirsi a proprio agio con le diverse texture, odori e i sapori del cibo.

porta il gioco a tavola

Quello dei pasti dovrebbe essere un momento gioioso e di condivisione in famiglia. Nel limite delle regole stabilite, accogliete il gioco innocente con il cibo e le risate, e soprattutto modellate la conversazione e l’interazione. Molti genitori si lamentano di riuscire a “far mangiare” i loro figli solo davanti alla televisione o l’Ipad. Vi consiglierei di mettere via l’idea di far fare qualcosa ai bambini, servite il cibo, sedetevi a tavola e godetevi il pasto chiacchierando e senza mettere pressioni sui bambini. Fidatevi del processo e soprattutto, date fiducia ai vostri bambini! 

Se volete approfondire l’argomento e scoprire come adattare l’ambiente per supportare il momento dei pasti al meglio, vi consiglio il mio libro “Montessori per i genitori di bambini da 3 a 6 anni

Per più informazioni sulla comunicazione gentile a tavola, il corso “Guida alla comunicazione gentile”

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