Categoria: Metodo Montessori

  • Il Metodo Montessori: Parti da Qui

    Il Metodo Montessori: Parti da Qui

    Se non conosci ancora il metodo Montessori, che tu sia un insegnante o un genitore, questo articolo è un ottimo punto di partenza per scoprire l’approccio educativo introdotto dalla Dottoressa Maria Montessori agli inizi del ‘900. I suoi studi e le sue riflessioni, tutti sviluppati attraverso ore di lavoro a diretto contatto con i bambini, furono innovativi al tempo. Hanno rivoluzionato completamente l’educazione nella prima infanzia, rivendicando l’importanza dei primi anni nello sviluppo di ogni essere umano e cambiato il modo di vedere i bambino e forzato gli adulti a riflettere sul loro modo di interagire con i bambini. 

    In questo articolo, oltre ad una breve introduzione sulla vita di Maria Montessori (una curiosità: lo sapevi che è conosciuta di più all’estero che in Italia?), ti racconto tutti i principi più importanti per capire il metodo Montessori

    • Gli ideali su cui si basa il metodo – poche persone hanno creduto così tanto nel genere umano come lei
    • I due fattori che influenzano la crescita dei bambini: l’ambiente e l’adulto
    •  I principi più importanti del metodo Montessori: fiducia nel bambino, indipendenza e libertà. 

     

    Sono Raffaella Rossi, Consulente Montessori e del Sonno Infantile.

    Mi sono innamorata del Metodo Montessori nel 2016 e da allora non ho mai smesso di studiare e condividerlo. 

    La vita di Maria montessori

    Non possiamo non soffermarci per un attimo sulla fondatrice del metodo, Maria Montessori. La sua storia è tanto affascinante quanto sorprendente, sia per il percorso intrapreso che per la passione con cui si è dedicata senza sosta alla diffusione del suo approccio e la formazione di nuovi insegnanti. Fin dall’inizio la studiosa si distingue per le sue scelte anti-conformiste e intraprende un percorso di studi al tempo riservato agli uomini, ottenendo una laurea in Medicina e la specializzazione in Neuropsichiatria infantile. 

    Dopo tante ore di lavoro a diretto contatto con i bambini, Maria Montessori rivaluta completamente l’importanza dell’educazione nella società. I bambini di oggi saranno gli adulti di domani e  rappresentano, per questo, una speranza per un futuro migliore. L’educazione ci offre l’occasione di portare un cambiamento positivo nel mondo

    Montessori per i genitori

     

    Qualche anno fa ho scritto un libro sul Metodo Montessori, lo sapevi? Lo trovi qui.

    Che cosa amo del metodo Montessori

    Uno degli aspetti che più ho amato fin dall’inizio del metodo Montessori è che si basa su una profonda fiducia negli esseri umani. Ogni bambino, ogni persona, nelle condizioni giuste può sviluppare il proprio potenziale, che è immenso. Perché questo accada, servono le condizioni giuste. Innanzitutto, un ambiente positivo, che supporta i bisogni del bambino, gli dia la possibilità di nutrire il proprio desiderio di esplorazione. In secondo luogo, un adulto consapevole e attento, capace di guidare il bambino con gentilezza e fermezza nel percorso di crescita. 

    Tieni a mente questi tre elementi, il bambino, l’ambiente e l’adulto, perché sono fondamentali per capire al meglio il metodo Montessori.

    Il potenziale dell’uomo

    Uno degli aspetti che più ho amato fin dall’inizio del metodo Montessori è che si basa su una profonda fiducia negli esseri umani. Ogni bambino, ogni persona, nelle condizioni giuste può sviluppare il proprio potenziale, che è immenso. Perché questo accada, servono le condizioni giuste. Innanzitutto, un ambiente positivo, che supporta i bisogni del bambino, gli dia la possibilità di nutrire il proprio desiderio di esplorazione. In secondo luogo, un adulto consapevole e attento, capace di guidare il bambino con gentilezza e fermezza nel percorso di crescita. 

    Tieni a mente questi tre elementi, il bambino, l’ambiente e l’adulto, perché sono fondamentali per capire al meglio il metodo Montessori.

    “Il bambino è insieme una speranza e una promessa per l’umanità”

     

    Il bambino, l’ambiente e l’adulto: il triangolo montessori

    Maria Montessori, nei suoi numerosi libri e scritti, ha delineato tre elementi essenziali che plasmano la crescita e lo sviluppo di ogni individuo nei primi sei anni di vita: l’adulto, il bambino stesso e l’ambiente che lo circonda. L’interazione tra questi tre elementi determina quello che ne sarà dei bambini e la possibilità che possano sviluppare il loro immenso potenziale. 

    Nei primi sei anni, i bambini imparano principalmente attraverso l’interazione fisica con l’ambiente e in maniera pratica. Per questo motivo nelle classi Montessori gli insegnanti dedicano molto tempo alla preparazione fisica dell’ambiente.

    Il materiale didattico, da solo, non compie alcuna magia se non è offerto da un adulto che rispetta le scelte del bambino e comprende le sue necessità. Questa interazione è ancora più importante quando l’ambiente è quello della famiglia e gli adulti sono i genitori. 

    Trovo questo aspetto meraviglioso, perchè mette i bambini e gli adulti sullo stesso piano. 

    L’importanza dei primi sei anni

    Maria Montessori è tra le prime ricercatrici a riconoscere l’importanza dei primi sei anni di vita sullo sviluppo dei bambini e la necessità di avviare il processo educativo dalla nascita. Il suo instancabile lavoro di studio e osservazione è servito a dimostrare come la mente di un bambino e quella di un adulto siano fondamentalmente diverse nelle modalità di apprendimento e di interazione con il mondo esterno.

    I bambini hanno l’incredibile capacità di assorbire tutto ciò che l’ambiente esterno ha da offrire senza alcuno sforzo e di apprendere attraverso l’interazione diretta con l’ambiente. Poiché i bambini assorbono tutto ciò che viene loro presentato, è essenziale che l’ambiente e gli adulti in esso siano in grado di rispondere prontamente e correttamente ai loro bisogni. Come abbiamo visto, solo con le condizioni adatte, i bambini svilupperanno il loro potenziale unico.

    I principi del metodo Montessori

    Gli aspetti che caratterizzano il metodo Montessori e lo rendono un approccio educativo davvero unico, sono tanti. Ho scelto qui quelli che secondo me sono i più significativi e che possono aiutare tantissimo i genitori nel lavoro di ogni giorno. A seguire ti parlo di: 

    • Avere fiducia nei confronti del bambino
    • Supportare la sua indipendenza 
    • L’importanza di dare libertà e limiti

    La fiducia nel bambino

    I bambini sono guidati da un impulso interiore e dal desiderio di imparare e crescere che li guida senza sforzo verso le esperienze di cui il loro naturale sviluppo ha bisogno. Il metodo Montessori incoraggia gli adulti a rispettare, ascoltare e dare ai bambini la possibilità di impegnarsi in attività significative per loro. 

    Una citazione di Maria Montessori dice “Segui il bambino, lui sa“, mette in risalto come sia importante supportare la voglia di esplorare e fare di ogni bambino, mostrando fiducia nelle loro capacità. Questo permette di promuovere la loro spinta ad apprendere e crescere, supportando la curiosità e il desiderio di esplorazione.

    Un bambino che gioca con la scatola di permanenza, un attivita del metodo Montessori


    L’importanza dell’Indipendenza

    Durante i primi sei anni i bambini si sforzano di raggiungere l’indipendenza fisica ed è compito degli adulti sostenere questo bisogno. Se hai un bambino piccolo a casa, chissà quante volte lo avrai visto arrabbiarsi quando cerchi di fare qualcosa al posto suo. 

    Quando hanno la possibilità di fare le cose da soli, i bambini si dimostrano incredibilmente capaci e tenaci. Il metodo Montessori ci incoraggia a guardare i bambini come individui capaci e sostiene il loro bisogno di indipendenza. 

    Per scoprire come supportare l’indipendenza del tuo bambino leggi questo articolo

    Libertà e limiti

    La libertà all’interno di limiti è uno dei principi più importanti e fraintesi del metodo Montessori, così come la disciplina e le regole date ai bambini sono temi particolarmente controversi della genitorialità e dell’educazione. 

    L’obiettivo di Maria Montessori era ridurre ed eliminare i vincoli superflui imposti ai bambini e sottrarli alle continue aspettative degli adulti, sostituendo la nozione di controllo esercitato dagli adulti con quella di guida. La libertà non corrisponde a una totale mancanza di regole, ma piuttosto a un equilibrio tra un ambiente eccessivamente strutturato, in cui il bambino è completamente soggetto alla volontà dell’adulto, e un ambiente caotico e senza regole.

    Puoi approfondire il tema della disciplina nel metodo Montessori in questo articolo. 

  • il Metodo Montessori e i Periodi Sensitivi

    il Metodo Montessori e i Periodi Sensitivi

    “I periodi sensitivi sono sensibilità speciali, che si trovano negli (…) stati infantili, le quali sono passeggere e si limitano all’acquisto di un determinato carattere; una volta sviluppato questo carattere, la sensibilità finisce.”

    Cosa sono i periodi sensitivi

    I periodi sensitivi sono un concetto fondamentale da capire per chi si avvicina al metodo Montessori: aiutano gli adulti a capire come i bambini imparano e si sviluppano e, di conseguenza, a guidarli meglio nella crescita. Maria Montessori li definisce come un periodo di tempo in cui l’interesse del bambino è focalizzato e predisposto nell’apprendere una particolare abilità e conoscenza. Montessori riconosce sei sensibilità fondamentali che raggiungono il picco nei primi sei anni. 

    Foto dell'autrice, Raffaella Rossi, consulente Montessori e del sonno infantile

    Sono Raffaella Rossi, Consulente Montessori e del Sonno Infantile.

    Adoro condividere il Metodo Montessori con i genitori. Se sei appena arrivat* qui, ti consiglio di leggere  questo articolo introduttivo

    Come riconoscerli

    Osservando i bambini piccoli, è possibile notare come possano essere completamente assorbiti e determinati nel conquistare un’abilità, come ripetano una stessa azione molte volte e, soprattutto, quanto gli riesca facile apprendere. Maria Montessori collega queste caratteristiche all’emergere dei periodi sensitivi, che spingono il bambino a muoversi senza sosta (periodo sensitivo per il movimento), che lo facilitano nell’imparare a parlare (periodo sensitivo per il linguaggio) e lo incoraggiano a esplorare usando il proprio corpo (esplorazione sensoriale). Ripetizione, interesse e facilità di apprendimento sono proprio le caratteristiche che ci permettono di intuire che un bambino sta attraversando un particolare periodo sensitivo

    In che modo possono esserci utili

    Conoscere i periodi sensitivi ci permette innanzitutto di comprendere i bambini, creando un ambiente che li supporti e in cui possano sfruttare al meglio queste finestre di apprendimento. Il fatto che i periodi sensitivi siano legati ai primi sei anni, non significa che in seguito i bambini smettano di sviluppare il linguaggio o il corpo. Possiamo, invece, vedere queste sensibilità come propensione da un lato e bisogno dall’altro. Mai come in questo momento i bambini avranno sia la capacità di imparare senza sforzo che una spinta interiore e innata a conquistare determinate abilità.

    Una bambina che gioca con una bolla di sapone. Questa immagine rappresenta il periodo sensitivo dell'esplorazione sensoriale

    Quali sono i periodi sensitivi

    Maria Montessori riconosce 6 periodi sensitivi che appaiono in diversi monenti durante i primi sei anni divita del bambino. A seguire , trovate un approfondimento per ognuno. 

    Il movimento e percezione sensoriale

    Nei primi sei anni, il corpo è il veicolo principale di apprendimento dei bambini, mentre il movimento ne fa da motore. Il collegamento tra muscoli, cervello e sviluppo è stato infatti inizialmente osservato da Maria Montessori, è in seguito dimostrato da molti studi recenti delle neuroscienze. Possiamo supportare il bisogno di muoversi ed esplorare offrendo possibilità di utilizzare il corpo in tanti modi diversi. Oltre all’ovvio saltare e correre, pensiamo anche al rotolare, dondolare, tenersi in equilibrio, stare a testa in giù, manipolare oggetti e esplorare attraverso tutti i sensi

    Il linguaggio

    Fin dalla nascita i bambini hanno una naturale predisposizione forte nei confronti della comunicazione. Ci osservano, ascoltano e assimilano il nostro modo di comunicare attraverso il corpo e i suoni. Affinché il bambino cominci ad assimilare prima e produrre dopo la propria forma di comunicazione prediletta, è necessario che venga stimolato fin dai primissimi giorni dall’interazione con gli adulti. Parliamo, cantiamo, usiamo le mani e il nostro viso, la nostra interazione è essenziale allo sviluppo del linguaggio. Per approfondire, ti consiglio il libro La comunicazione Gentile, scritto da me e Miriam Capurso. 

    L’ordine

    La sensibilità verso l’ordine è particolarmente forte nei primi tre anni, quando il bambino ha bisogno di costruire un ordine mentale rispetto a tutto quello che la sua mente assorbe dal mondo che lo circonda. Ordine, routine, prevedibilità e coerenza supportano il senso di sicurezza e aiutano a categorizzare e comprendere l’ambiente circostante e i comportamenti degli adulti. 

    La socializzazione

    Anche se i bambini sono motivati ad interagire fin dalla nascita, nei primi tre anni l’interesse è soprattutto focalizzato verso gli adulti importanti. La spinta più forte alla socializzazione verso gli altri bambini, inizia invece a partire circa dai 3 anni. In questo periodo è importante supportare i bambini nello sviluppo dell’empatia, a comprendere le regole dello stare in società e accompagnandoli a gestire i conflitti in maniera autonoma. 

    Gli oggetti piccoli

    L’interesse verso gli oggetti piccoli esplode soprattutto nei primi due anni e causa molte ansie nei genitori. Dal momento in cui i bambini piccoli iniziano a sviluppare controllo delle mani e del loro corpo, la curiosità li spinge ad esplorare con le mani e ovviamente anche con la bocca. E’ importante supportare questo bisogno in maniera sicura, creando un ambiente in cui possano muoversi liberamente e senza il nostro intervento continuo.

    Se vuoi saperne su come supportare al meglio i bisogni dei bambini, acquista il mio libro “Montessori per i genitori di bambini da 3 a 6 anni”

  • libertà di scelta con l’educazione Montessori

    libertà di scelta con l’educazione Montessori

    Una delle cose che ho imparato velocemente lavorando come insegnante è che a partire circa dai 12 mesi, i bambini mostrano una spinta forte verso l’indipendenza. Hanno tanto bisogno di sentirsi padroni della propria vita e dell’ambiente che li circonda. La loro naturale inclinazione verso l’autonomia si scontra a volte con la tendenza degli adulti di controllare i bambini in maniera totale, lasciandogli poco spazio per esercitare la propria volontà. La conseguenza sono stancanti lotte di potere che non portano da nessuna parte e ci mettono anche in opposizione costante con i nostri bambini. L’educazione Montessori incoraggia i genitori a interagire in maniera differente con i bambini e in questo articolo vi racconto come

    Lavoriamo su noi stessi

    Da quando sono diventata mamma,  ho imparato che lasciare andare il desiderio di controllare i bambini è mille volte più difficile a casa, che nel ruolo di insegnante. Pur aver lavorato per anni in asili che seguono l’educazione Montessori, ho dovuto lavorare molto per spostare la mia esperienza dalla classe a casa. Credo che la difficoltà dipenda in parte dal coinvolgimento emotivo, ma anche dal forte senso di responsabilità che proviamo, dalle nostre ansie e dall’educazione che noi stessi abbiamo ricevuto da bambini.
    Se riusciamo a mettere da parte ansie e paure, possiamo vedere i bambini per quello che sono: degli individui distaccati da noi che stanno facendo i primi passi nel mondo e verso l’autorealizzazione. Il modo migliore per supportarli è lasciare andare il nostro bisogno di controllo e camminare di fianco a loro, mentre esplorano il mondo, pronti ad aiutare se ne avessero bisogno

    Perchè è importante dare autonomia ai bambini

    Uno dei benefici più evidenti ed immediati dello smettere di controllare i bambini, è che ci libera dalle costanti lotte di potere. Più cerchiamo di controllarli, più loro combatteranno la nostra autorità, creando un atmosfera pesante e faticosa da sostenere in famiglia. Trovarsi su due sponde opposte di una guerra con i nostri figli, nel lungo termine può avere un effetto molto negativo sul rapporto che abbiamo con loro. Basare invece il nostro rapporto sulla fiducia reciproca, il rispetto e la collaborazione, aiuta a mantenere il canale del dialogo sempre aperto negli anni a venire. Un altro beneficio dell’approccio alla libertà dell’educazione Montessori è sulla personalità del bambino. Prendere ogni giorno piccole decisioni rafforza la fiducia nelle proprie capacità e la capacità di risolvere problemi. 

    genitore e bambino si tengono la mano. creare un rapporto di fiducia è un elemento essenziale dell'educazione Montessori

    Come dare libertà di scelta ai bambini

    Di seguito trovi alcuni esempi su come puoi iniziare a offrire delle scelte al tuo bambino, in maniera appropriata al loro livello di consapevolezza e maturaità. 

    Inzia cambiando prospettiva

    Un buon punto di partenza è un cambio di prospettiva: tieni a mente che i bambini non sono proprietà dei genitori, ma degli individui con personalità, desideri, temperamento, preferenze unici. Secondo, tieni a mente che quello che fanno e dicono non è nostra responsabilità. Ovviamente, siamo responsabili per loro ed è nostro dovere creare un ambiente che li supporti al meglio, dargli amore, calore, e prenderci cura del loro benessere fisico. Rimangono pur sempre degli individui a sè, in fase di crescita e di comprensione di se stessi e del mondo. Si troveranno davanti a delle difficoltà che noi genitori non possiamo evitare. Tutto quello che possiamo fare è dargli quanti più strumenti possibili, starà a loro utilizzarli nel lungo termine. 

    lascia scegliere a loro

    Il modo migliore per evitare di controllare i bambini è…smettere d di farlo! Pensa alla tua giornata, a tutti i gesti quotidiani e le piccole scelte che compi dal momento in cui ti svegli. A che ora ti alzi, se indossi le ciabatte o cammini a piedi nudi, vestirti prima o dopo la colazione, cosa mangiare, in quale tazza bere il caffè, ecc. Ci possono sembrare delle scelte futili, ma sono proprio queste che ci fanno sentire a proprio agio a casa nostra, e ci danno la sensazione di essere padroni della nostra vita. A seconda dell’età e la consapevolezza dei bambini, inizia a lasciare andare alcune di queste scelte e metterle in mano a loro. Inizia a dargli fiducia, te ne saranno riconoscenti. 

    Alcune idee pratiche

    In pratica, dare delle opzioni significa mettere a tavola due tipi di cereali. Chiedere ” lo versi tu il latte o lo faccio io?”. Preparare due paia di pantaloni. Lasciare andare e diminuire il controllo sui bambini significa supportare la loro indipendenza, quindi predisporre un ambiente in cui possano destreggiarsi da soli. Significa anche collaborazione, soprattutto nei momenti più difficili. E’ ora di uscire di casa, invece di dire “Metti le scarpe” prova con “Vuoi mettere le scarpe da ginnastica o gli stivali?” “Fai solo o ti aiuto io?” “Ora dobbiamo uscire, cammini da solo o ti prendo in braccio?”. Offrire la possibilità di scegliere può aiutare a diminuire la tensione ed evitare esplosioni emotive. 

    Conosci il Podcast Gentile? Io e Miriam @montessoripercrescere parliamo di educazione Montessori e Genitorialità Gentile. Ascoltaci su Spotify Youtube 

  • Montessori e il periodo sensitivo dell’ordine

    Montessori e il periodo sensitivo dell’ordine

    Come spiegato in questo articolo dedicato alla mente dei bambini, i primi sei anni di vita sono caratterizzati da un’incredibile capacità di assorbire, senza alcuno sforzo, tutto quello che l’ambiente circostante ha da offrire. In questo processo, lo sviluppo non è casuale ma guidato innanzitutto da alcuni bisogni che appaiono, crescono, raggiungono un picco e poi scompaiono e che si esprimono non solo nella necessità di perfezionare un’abilità, ma anche nelle condizioni necessarie perché lo sviluppo proceda nel modo migliore. Nei primi 3 anni il periodo sensitivo dell’ordine è molto forte. 

    che cosa è il periodo sensitivo dell’ordine

    La sensibilità verso l’ordine è, probabilmente, una delle caratteristiche dei bambini meno evidenti e che può sembrare quasi un controsenso, visto quanto caos possono portare nelle nostre vite. In realtà essere circondati dall’ordine, aiuta i bambini a categorizzare il mondo circostante, ad assorbirlo e organizzarlo mentalmente. Un ambiente ordinato è anche facile da assimilare, decifrare e comprendere. Il bisogno di ordine si esprime in tanti modi diversi, ha a che vedere sicuramente con le caratteristiche fisiche dell’ambiente ma anche con il modo in cui ci approcciamo ai bambini. 

    l’ordine fisico

    Partendo dalle caratteristiche fisiche dell’ambiente, creare un ambiente strutturato è sicuramente un buon punto di partenza. Pensate, ad esempio, quanto sia difficile cucinare in una cucina che non è la nostra, dove non sappiamo dove siano i mestoli, le pentole, gli ingredienti .Ogni due minuti dobbiamo chiedere ai padroni di casa dove si trovino le cose di cui abbiamo bisogno. Per il bambino, l’ambiente che lo circonda è spesso così, perchè creato dagli adulti per gli adulti. L’ordine fisico non significa necessariamente avere la casa sempre in ordine, ma piuttosto creare degli spazi strutturati e pensati per i bambini, dove ogni oggetto vive in un posto determinato e che non cambia ogni giorno. 

    Ordine e routine

    Il bisogno d’ordine si esprime anche in modi meno tangibili e che hanno a che vedere con le routine di tutti i giorni. Soprattutto per i bambini tra i 12 mesi e i 4 anni, è estremamente importante avere delle routine solide e prevedibili. Questo non significa che tutto deve avvenire esattamente nello stesso modo alla stessa ora, ma sicuramente giornate che hanno un ritmo che si ripete, aiuta i bambini, di nuovo, a sentirsi a proprio agio. Se il bambino già sa cosa sta per succedere, è più probabile che sia collaborativo e sereno. Nel caso di imprevisti o di cambi di routine, è bene invece avvisare e preparare il bambino per evitare momenti di panico. Per esempio, se ogni giorno è la mamma che va a prendere il bambino dall’asillo e per un giorno sarà il nonno, aiuterà moltissimo informare in anticipo ed evitare le sorprese. 

    ordine e disciplina

    Non c’è nulla di più confuso per un bambino di regole che cambiano ogni giorno. Le regole, sono infatti necessarie al bambino per gli stessi motivi che abbiamo elencato finora. Li aiutano infatti a sentirsi a proprio agio, a capire come muoversi, a prevedere le reazioni degli adulti e capire quali sono le aspettative sul loro comportamento. Se un giorno li sgridiamo perchè sono saliti sul divano e il giorno dopo glielo lasciamo fare, non capiranno più che cosa sia giusto fare e che cosa sia invece sbagliato, e molto probabilmente continueranno a farlo per testare la nostra reazione. 

    il bisogno di ordine

    “L’ordine è uno dei bisogni della vita che, quando è
    soddisfatto, produce la vera felicità”

    Perchè e’ importante assecondare il periodo sensitivo dell’ordine

    Come nell’esempio dell’usare una cucina che non è la nostra, può essere estremamente disorientante per il bambino muoversi in un ambiente in cui, gli oggetti che gli servono cambiano di posto e non sono organizzati. Soddisfando il bisogno di ordine dei bambini, li aiutiamo a sentirsi a proprio agio, in controllo dell’ambiente circostante e parte attiva. Allo stesso modo, supportiamo anche la loro inclinazione verso l’indipendenza, perché sapere dove possono trovare gli oggetti, gli permette di compiere azioni senza il nostro aiuto costante. Alcune idee: uno specchio basso con dei fazzoletti per pulirsi il naso; un appendino alla loro altezza vicino all’ingresso; un cestino per i cappelli; una seggiolina con vicino le scarpe. Oltre a supportare l’indipendenza nella cura di sè, possiamo anche incoraggiarli a contribuire in casa. Puoi trovare molte idee nell’articolo sulla “Cura dell’ambiente”

    Per approfondire l’argomento , non perdere l’episodio del Podcast Gentile “Il bisogno di ordine: capire i bisogni dei bambini piccoli

  • Seguire il bambino: che cosa significa

    Seguire il bambino: che cosa significa

    Segui il bambino, ti mostrerà cosa deve fare, cosa ha bisogno di sviluppare in se stesso e in quale ambito deve essere sfidato.

    “Seguire il bambino” è uno dei primi concetti che ho imparato quando ho approcciato il metodo Montessori, e un mantra che mi accompagna sempre in classe e a casa con Baby Z.  Maria Montessori fa riferimento a questo concetto in più di un’occasione. Che cosa significa davvero, seguire il bambino?

    adattare l’ambiente

    Nelle molte ore Maria Montessori dedicò all’osservazione dei bambini, si rese conto velocemente di come la loro crescita fosse influenzata tanto dagli adulti intorno a loro quanto dall’ambiente fisico. L’ambiente è infatti talmente importante da essere considerato da Maria Montessori come il terzo fattore dell’educazione e, in quanto tale. necessita di tutta la nostra attenzione per assicurarsi che risponda ai loro bisogni. Parlando di “bisogni dei bambini” mi riferisco non solo a quelle caratteristiche che tutti hanno in comune, tra cui per esempio il bisogno di esperienze sensoriali, di movimento e il desiderio di indipendenza. Ogni bambino, infatti, sviluppa delle abilità uniche con tempistiche diverse e in tempi differenti. Per questo motivo, l’ambiente dovrebbe riflettere lo stato attuale dei bambini, il loro peculiare momento di sviluppo offrendo attività appropriate e con un leggero livello di difficoltà, tanto da stimolare il loro interesse. 

    seguire i loro interessi

    Come già accennato, ogni bambino è differente e, oltre a seguire un percorso di sviluppo unico, ha anche interessi differenti. Seguire il bambino significa dargli la possibilità di esplorare questi interessi e approfondirli nei modi più svariati, anche quando non corrispondono ai nostri. A questo proposito mi torna in mente un aneddoto del mio asilo, e di una bambina di tre anni, appassionata di piccoli insetti. Con grande gioia, una mattina aveva trovato in giardino uno scarafaggio morto, che aveva poi conservato con cura per tutto il giorno, con l’intento di mostrarlo ai genitori a fine giornata. Ricordo ancora la sua espressione delusa e mortificata davanti alla reazione schifata del padre, che le chiese di buttare subito via l’insetto. Ricordiamoci sempre, quanto i bambini vivano intensamente le loro esperienze e come il nostro giudizio sia l’unica cosa che conta in questo momento della loro vita. 

    seguire i bambini

    ascoltare la loro voce

    Seguire il bambino, infine, significa anche creare uno spazio sicuro in cui possano esprimere le loro emozioni, pensieri e la loro creatività. Essere supportati da adulti che accettano le loro emozioni e li aiutano ad organizzarle senza reprimere è fondamentale al loro benessere ora e lo sarà ancora di più in futuro. Supportare la creatività, non ha necessariamente a che vedere con l’espressione artistica ma in maniera molto semplice anche al modo di fare le cose. Mi è capitato spesso di osservare bambini costruire la famosa torre rosa Montessoriana senza rispettare le dimensioni perché in realtà avevano in mente tutt’altro progetto. Correggere, anche con le migliori intenzioni, può portare a castrare le loro idee e spunti creativi. 

    Vuoi scoprire come adattare la tua casa per supportare i bisogni dei bambini? Acquista il mio libro “Montessori per i genitori di bambini dai 3 ai 6 anni

  • Metodo Montessori dalla nascita: riflessioni di una neomamma

    Metodo Montessori dalla nascita: riflessioni di una neomamma

    Nel gennaio 2022, con mia sorpresa e immensa gioia, ho scoperto di essere incinta. Quando abbiamo iniziato a prepararci all’arrivo di Baby Z, ho iniziato a chiedermi come (e se) avrei potuto incorporare tutto ciò che ho imparato come insegnante Montessori nel mio stile genitoriale. Che tipo di genitore sarei stata? E’ possibile seguire il metodo Montessori dalla nascita? Prima che la nostra bimba nascesse, più di una persona ha sentito la necessità di avvertirmi che tutti i consigli che avevo raccolto nel mio recente libro, sarebbero stati inutili con i miei figli: dicendomi “eh, vedrai quando avrai figli tuoi! “. Così, sin dai primi giorni di vita di Baby Z, ho iniziato a riflettere su queste parole e sul mio nuovo ruolo di mamma, per capire se tutto quello che so sul metodo Montessori possa essere applicato anche da genitore. 

    L’istinto è importante…

    I primi sentimenti che ho provato quando ho finalmente conosciuto Baby Z, sono stati sia di gioia che di paura. Ad essere sincera, l’idea di seguire Montessori dalla nascita era l’ultimo delle mie preoccupazioni e la mia mente era completamente concentrata sull’enorme peso di essere responsabile per la vita di un essere umano. Fortunatamente, mi è stato detto, i genitori sviluppano un istinto unico che permette di prendersi cura dei proprio figli come nessun altro potrebbe fare. Così, mentre attendevo l’attivazione di questi super poteri, ho iniziato a chiedermi se fosse una buona idea affidarmi interamente a questo fantomatico istinto. Può un genitore, provato dalla mancanza di sonno, tirato in mille direzioni come spesso accade, e inconsapevolmente influenzato dai propri traumi infantili, affidarsi completamente al proprio istinto?

    …Ma non basta

    Senza dubbio, il legame tra il bambino e le persone che se ne occupano di più, dà qualche vantaggio, ma non credo sia sufficiente. Altrettanto importante è lavorare su se stessi. Per questo motivo, dalla nascita di Zara, ho cercato di fare quello che ho sempre fatto nel mio ruolo di insegnante: leggere, informi, chieder consiglio e aiuto. Ogni giorno osservo e imparo a conoscere questo piccolo essere umano, i suoi bisogni e il suo modo unico di comunicare. Che poi, questo significa proprio seguire il metodo Montessori dalla nascita: mettersi in ascolto del bambino unico che abbiamo davantiE’ incredibile come, ogni volta che mi sembra di essere “arrivata” a qualche conquista (Ci sono! Ho capito quello che devo fare!), Baby Z ha già cominciato a cambiare e dobbiamo ricominciare da capo. Quello del genitore è davvero il mestiere più destabilizzante che esista! 

    Si parte dal rispetto

    Quando parlo con altri genitori del metodo Montessori, utilizzo spesso la parola “rispetto“, consigliandolo come punto di partenza per avvicinarsi a questo approccio parentale. Per partire da un esempio, qualche tempo fa mi sono trovata ad una festa di compleanno e per caso, ho avuto occasione di osservare due genitori prepararsi per andare via. Dopo aver salutato gli altri invitati e raccolto le giacche, si sono avvicinati al loro bambino, che in quel momento era occupato a giocare con un altro adulto. Senza alcun preavviso, approcciandolo da dietro, hanno cercato di infilargli il cappello e la sciarpa, causando una reazione immediata e negativa, che è precipitata velocemente quando hanno cercato di infilagli la giacca. Un bel pomeriggio di gioco e divertimento, finito con il bambino che grida e si rotola a terra mentre i genitori cercano di vestirlo a forza. 

    In che modo questo episodio si collega alla parola rispetto? Pensiamoci bene, come reagireste se qualcuno vi approcciasse di soppiatto, senza preavviso, forzandovi ad indossare dei vestiti e a lasciare una festa in cui vi state divertendo? A nessun adulto passerebbe per la testa di comportarsi così con un altro adulto, eppure, quando si tratta di bambini, sembra sia un atteggiamento assolutamente normale. Sebbene gli adulti debbano avere in mano il potere di prendere certe decisioni (per esempio, quando è ora di andare a casa), il bambino ha comunque il diritto di essere informato di quanto sta per accadere. Inoltre, scegliendo la via della collaborazione, possiamo evitare dei momenti di delirio di questo tipo e finire la giornata in maniera positiva per tutti. E allora, come possiamo introdurre la parola rispetto nell’interazione con i bambini più piccoli e seguire, quindi, Montessori dalla nascita? 

    Montessori from birth

    Comunicazione e coinvolgimento

    Se la comunicazione è scarsa con i bambini grandi, è spesso rara con con i neonati e gli adulti tavolta non si rendono conto di quanto la loro interazione sia poco gentile e rispettosa. Ci aspettiamo che i bambini accettino di essere forzati, spinti, tirati senza nessuna lamentela. 

    Tenendo a mente le parole rispetto e gentilezza, cerchiamo di coinvolgere Baby Z nella vita di tutti i giorni. Con parole semplici e chiare, le raccontiamo cosa sta succedendo, che sia un cambio di pannolino, l’essere presa in braccio o il prepararsi per uscire. Narrare quello che sta succedendo, non solo la tiene informata, ma ci permette di introdurre vocabolario nuovo, validare le sue emozioni e rendere significativa ogni interazione. Fondamentalmente, si tratta di dimostrare rispetto nei suoi confronti, il rispetto che ogni essere umano si merita. D’altra parte, non è mai troppo presto per dimostrare un esempio di interazione positiva, tanto meno ad un bimbo che sta assorbendo le primissime impressioni del mondo.

    Tuning in – sintonizzarsi

    Mentre studiavo per il Diploma in Pedagogia Montessoriana a Londra, ho imparato l’espressione “Tuning in”, che non avevo mai sentito in riferimento ai bambini. La traduzione è sintonizzarsi, ovvero ascoltare in maniera attiva ciò che l’altra persona ci sta dicendo, adattandoci al loro unico linguaggio e modificando il nostro atteggiamento in base al messaggio comunicato. Questo è particolarmente importante con i neonati, perché non possono ancora comunicare a parole. La nostra risposta alle loro richieste crea la base della loro interpretazione del mondo e interazione con gli altri. Quando rispondiamo con cura e affetto alle loro richieste, cominciano ad imparare che la loro voce conta e che il mondo (o la piccola porzione di mondo che per ora conoscono) è popolato da persone di cui possono fidarsi. Quei primi mesi, in cui i bambini osservano e assimilano tutto a livello più basilare, sono cruciali per il loro sviluppo. .

    il Metodo Montessori dalla nascita

    Insomma, questi primi due mesi, così intensi e meravigliosi, sono stati un continuo lavoro su me stessa, con Baby Z e il mio partner. Per rispondere alla prima domanda, credo fermamente che si possa seguire il metodo Montessori dalla nascita, sin dai primi giorni. L’approccio parentale Montessoriano si basa prima di tutto sul rispetto e gentilezza che mostriamo nei confronti dei bambini, anche quelli più piccoli. Nel lavoro infinito richiesto ai genitori, credo sia importante focalizzarsi prima di tutto sui valori essenziali, quelli che non possono essere sacrificati. Raccontare, descrivere, informare, mette le basi per la cultura del rispetto reciproco. Rispondere prontamente ai loro bisogni li fa sentire al sicuro in un mondo tutto nuovo. Infine, riconoscere i loro sentimenti e la necessità di esprimerli, gli insegna che la loro voce è valida ed è ascoltata. Per ora comincio da qui, e per il resto, vi terrò aggiornati. 

    To be continued…

  • Montessori a casa: da dove iniziare

    Montessori a casa: da dove iniziare

    In altri articoli ho parlato spesso dell’importanza di interagire in maniera positiva con i bambini, dargli fiducia e imparare a comunicare in maniera efficace. Se vogliamo seguire il metodo Montessori a casa, un modo di esprimere la nostra fiducia nei loro confronti è anche quello di creare un ambiente fisico attorno a loro che gli dia la possibilità di esplorare, essere indipendenti e di esercitare tutte le abilità che sono così entusiasti di praticare. Montessori utilizza il termine “Ambiente preparato” con riferimento ad uno spazio adattato e modificato con cura per rispondere alle esigenze non solo degli adulti ma anche dei bambini. 

    In questo articolo ti racconto:

    •  perchè l’ambiente fisico sia così importante
    • da dove iniziare per creare un ambiente Montessori a casa tua

    Come imparano i bambini nei primi sei anni

    I primi sei anni di vita di un bambino sono fondamentali al loro sviluppo. In questa fase, i bambini costruiscono il cuore della loro personalità, imparano a gestire le emozioni, il cervello raggiunge il picco del lavoro e cominciano a confrontarsi con il mondo e ad interpretarlo. Tutto ciò che apprendono rimarrà inconsciamente ancorato al loro essere per tutta la vita. La parte incredibile di questo processo di crescita è che avviene in maniera spontanea, grazie all’incredibile capacità di assorbimento della loro mente. Tutto ciò che l’ambiente che li circonda offre, i bambini assorbono, nel bene e nel male. Se vuoi saperne di più su come imparano i bambini, leggi qui

    E dato che l’apprendimento è principalmente guidato dalla sperimentazione e interazione diretta con l’ambiente, è facile capire come anche l’ambiente fisico influenzi lo sviluppo dei bambini. 

    da dove iniziare

    Ora che abbiamo capito perchè gli spazi fisici siano così importanti, rispondiamo alla prima domanda: da dove iniziare per modificare l’ambiente fisico per seguire il metodo Montessori a casa? Innanzitutto vi consiglio di prendere le cose con grande calma. In questo articolo non parlerò di attività considerate e vendute come “Montessoriane”, perché le considero secondarie. Certo, Maria Montessori ha creato un apparato educativo per la scuola che è incredibile ma, appunto, è principalmente pensato per la scuola. Vorrei invece focalizzarmi su tutte quelle piccole modifiche che possono essere fatte alla nostra casa per renderla a misura di bambino e pensando ai bisogni essenziali di questi primi anni. La buona notizia è che l’investimento necessario per adattare gli spazi è davvero minimo. Direi, anzi, che nel lungo termine vi aiuterà a risparmiare visto che si tratta di un approccio piuttosto minimalista. 

    Montessori at home

    Inzia ad osservare l’ambiente

    Ancora prima di fare alcun cambiamento, prendi un po’ di tempo per osservare sia l’ambiente che il comportamento del tuo bambino.

    1. Inizia dagli spazi fisici, mettiti seduto a terra e osserva l’ambiente dall’altezza dei bambini. Che cosa vedi? Cosa può raggiungere e toccare? Alcuni oggetti non dovrebbero essere a portata di mano? Cosa invece dovrebbe esserlo? L’ambiente è accogliente? Sicuro? Se non vuoi passare il tempo a dire di no, ti consiglio di togliere di mezzo ogni oggetto che non dovrebbero toccare. I bambini sono curiosi di natura, non toccano quella lampada così costosa per farti dispetto, è che proprio non possono farne a meno. 
    2. Osserva poi quello che fanno i bambini. Qual è la loro attività preferita? Che cosa li fa arrabbiare e cosa invece li fa appassionare. Tieni a mente queste domande per il prossimo suggerimento.

    elimina il superfluo

    E proprio sul tema del budget, ecco il motto fondamentale da tenere a mente quando si parla di approccio genitoriale Montessoriano: meno è meglio! Le camerette dei bambini al giorno d’oggi, se non altro nell’occidente del mondo, strabordano di giochi per cui i bambini perdono interesse velocemente e su cui a malapena si soffermano. Il caos che creano è ingestibile, così come spesso il loro umore. L’eccesso di stimoli non è mai positivo, distrae e rende iperattivi. 

    Al contrario, vi consiglio di utilizzare quello che avete scoperto osservando i vostri bambini per selezionare con cura poche attività da mettere in vista e a disposizione. Le altre possono essere organizzate in scatole non raggiungibili, pronte ad essere rimesse a disposizione nel momento in cui il loro interesse viene a cambiare. Fidatevi, avere meno a disposizione favorirà la capacità naturale dei bambini di concentrarsi e li renderà più calmi. Senza contare il beneficio di avere meno da mettere in ordine a fine giornata.

    una stanza alla volta

    Ricordati, non c’è fretta. Inizia da una stanza e crea delle piccole modifiche. Potrebbe essere un angolo interamente dedicato ai bambini oppure tante piccole modifiche che gli permettono di diventare protagonisti della vita di tutti i giorni. Soprattutto, cerca di non stressarvi!  Se sei appassionato di social media, non farti condizionare dalle migliaia di attività o camerette perfette che trovi su Pinterest o Instagram. Nella mia esperienza personale, anche lo scaffale più bello può in pochi minuti venire completamente stravolto e metà del materiale cadere a terra. La realtà è sempre più complessa di quanto ritratto dai social media e il processo di apprendimento dei bambini, decisamente più complicato. Ogni casa, famiglia e bambino sono unici, non esiste una ricetta unica adatta a tutti. Lo scopo non è rivoluzionare la casa e la vostra vita da un giorno all’altro. Si tratta piuttosto di tenere a mente quale sia il vostro fine ultimo e gradualmente applicare, giorno dopo giorno, qualche piccolo cambiamento che vi permetta di supportare al meglio i bambini.

    Se questo articolo ti è stato d’aiuto, puoi continuare ad approfondire con il mio libro “Montessori per genitori di bambini da 3 a 6 anni”

  • Educazione tradizionale e approccio Montessori

    Educazione tradizionale e approccio Montessori

    Mi capita spesso che i genitori mi chiedano di spiegargli che cosa sia il l’approccio Montessori, soprattutto nell’ambito delle genitorialità. Uno dei modi che trovo più efficaci è di paragonarlo a quelli che chiamo i metodi educativi “tradizionali“. Uso questo termine spesso e il più delle volte dandogli una connotazione negativa, ma credo sia importante spiegare bene a cosa mi riferisco. Sicuramente non lo uso per giudicare inadatti i genitori o educatori che non seguono il metodo Montessori. Ho incontrato genitori fantastici che non avevano mai sentito parlare di Maria Montessori. Allo stesso modo, educatori che si definivano “Montessoriani” e che avrebbero fatto meglio a scegliere un’altra professione. Con il termine “tradizionale” faccio riferimento esclusivamente a quei metodi di genitorialità autoritaria che sono ormai così consolidati nel tempo da non venire nemmeno messi in discussione. Quei modi di interagire a cui ognuno di noi si è adeguato almeno una volta senza rifletterci troppo e che spesso, non hanno nulla a che vedere con i bisogni reali dei bambini.  

    In questo articolo trovi una riflessione sul ruolo del genitore e gli effetti di un’educazione tradizionale ed autoritaria. Trovi anche tutti quelli che ritengo i punti di forza del metodo Montessori:

    • l’interazione tra bambino e adulto
    • l’indipendenza del bambino
    • la fiducia nelle sue capacità
    • il rispetto
    • la disciplina
    Foto dell'autrice, Raffaella Rossi, consulente Montessori e del sonno infantile

    Sono Raffaella Rossi, Consulente Montessori e del Sonno Infantile.

    Mi sono innamorata del Metodo Montessori nel 2016 e da allora non ho mai smesso di studiare e condividerlo.

    una riflessione sul nostro ruolo di genitori

     “Faccio del mio meglio, non è abbastanza?” è un pensiero comune tra i genitori. Non c’è dubbio che ogni essere umano possa fare, in qualsiasi ambito, non più del proprio meglio e che il fine ultimo non sia la perfezione. Non siamo macchine ma esseri umani con sentimenti, desideri e personalità in continua evoluzione. L’atteggiamento che ritengo pericoloso tra adulti che decidono di avere bambini è il “In qualche modo ce la caveremo”. Il credere che, per essere genitori, basti mettere al mondo dei bambini e il resto verrà da sé. Troppi adulti non sentono la necessità di imparare, ma danno per scontato che capiranno cosa fare, un po’ alla volta.

    Nessuno vorrebbe presentarsi il primo giorno di un nuovo lavoro senza avere le conoscenze o capacità per affrontarlo, giusto? E allora, perché un ruolo cosi delicato ed importante quale quello del genitore, viene lasciato al caso?

    toddler walking in the house

    Una riflessione sulL’educazione tradizionale

    Lo stile parentale autoritario si è consolidato perché portato avanti di generazioni in generazioni. E’ spesso così radicato nel nostro essere che non ci rendiamo nemmeno conto di alzare la voce o non ci chiediamo che effetto possa avere l’usare la minaccia per convincere un bambino a fare qualcosa. Le ripercussioni di questo stile parentale non appaiono solo nell’immediato ma si propagano fino all’età adulta e possono rivelarsi in aspetti diversi, come la mancanza di autostima, l’insicurezza o la difficoltà nel gestire le emozioni. 

    Il metodo Montessori, come spiegato, parte innanzitutto da una solida consapevolezza dei bisogni reali dell’infanzia e si distingue dall’approccio tradizionale soprattutto nel modo in cui l’adulto interagisce con i bambini. Vediamo alcuni esempi. 

    Conoscenza dei bisogni dei bambini

    Ciò che apprezzo di più dell’approccio Montessoriano alla genitorialità e all’insegnamento è che si basa su una conoscenza profonda delle necessità ed esigenze dei bambini. Questa conoscenza fornisce agli adulti gli strumenti di base per creare un ambiente sano e le condizioni migliori di sviluppo. Le buone intenzioni, purtroppo, se non sono supportate da una conoscenza di base dei bisogni della prima infanzia, possono non essere abbastanza o perfino controproducenti, soprattutto quando si è inconsapevolmente guidati da credenze e comportamenti negativi costruiti nella nostra infanzia. Per esempio, se siamo cresciuti in un ambiente in cui la disciplina veniva impartita a suon di minacce e paura, è probabile che finiremo per seguire lo stesso approccio, in maniera più o meno consapevole, senza chiederci se sia un metodo efficace o valido. Questo stile parentale è tra i più comuni e il più difficile da scardinare perché profondamente radicato in noi stessi.

    A seguire trovi tutti quelli che ritengo dei punti forza del metodo Montessori. 

    Rapporto paritario tra adulto e bambino

    Nell’educazione tradizionale l’adulto si pone in posizione di superiorità, impartisce le regole ed esige il rispetto da parte del bambino. L’approccio Montessori mira invece a creare un rapporto paritario, basato sulla fiducia e sul rispetto. I bambini sono ritenuti individui abili, resilienti e capaci di fare delle scelte, con il nostro supporto. Questa posizione di rispetto si esprime in modi diversi, dal validare i sentimenti espressi, al modo in cui comunichiamo e supportiamo i loro interessi. In famiglia, si esprime soprattutto nel dargli la possibilità di contribuire attivamente alla vita di tutti i giorni, alle faccende domestiche e permettendogli di utilizzare utensili reali, in vetro e ceramica, invece di oggetti di plastica. Sentirsi rispettati e ascoltati ha un impatto fondamentale in questi primi anni di vita in cui vengono costruite le fondamenta della nostra personalità e si creano le basi di sviluppo dell’autostima e della sicurezza in sé stessi.

    Fiducia nella motivazione interna

    I bambini sono guidati da un desiderio innato di apprendere e svilupparsi. Il ruolo dell’adulto è quello di ascoltare, comprendere e guidare i bambini con gentilezza verso lo sviluppo della propria individualità, fornendo occasioni di apprendimento e interazione attiva con l’ambiente e proteggendo la loro naturale curiosità e desiderio di esplorazione. Le nostre case, costruite per soddisfare le necessità degli adulti, che con l’arrivo dei bambini, le modificano aggiungendo barriere volte a fermare i bambini e evitare incidenti. Non essendo un ambiente creato a misura di bambino, gli adulti si trovano costretti a sgridare e riprendere continuamente, riducendo la comunicazione ad una serie di frasi negative e ordini e mortificando la curiosità dei bambini. Creando un ambiente che invita l’esplorazione in maniera sicura, l’adulto si libera dal ruolo di poliziotto in casa propria, proteggendo allo stesso modo il desiderio naturale di imparare e la curiosità dei bambini.

    Un metodo creato per adeguarsi all’individuo singolo

    I metodi tradizionali educativi pretendono che i bambini si adattino alle richieste e aspettative degli adulti in maniera uniforme, senza tenere conto delle differenze individuali. Lo stile parentale Montessori, d’altro canto, è basato su dei principi generali che ci guidano nell’adattare l’ambiente e noi stessi alle esigenze singole e uniche di ogni bambino. Il motto del metodo Montessori “Seguire i bambini”, nasce dal presupposto che ogni essere umano sia differente e che questa unicità debba essere protetta. Seguire i bambini significa sia essere a conoscenza delle tappe fondamentali dello sviluppo dell’infanzia che sono comuni a tutti, sia riconoscere e accettare che ogni bambino attraverserà queste tappe in maniera differente e unica.

    Visione olistica dello sviluppo

    L’educazione tradizionale tende a suddividere in compartimenti le diverse aree di sviluppo e non tiene conto dell’influenza dello sviluppo emotivo e del benessere sulla crescita e l’apprendimento. Il metodo Montessori promuove una visione olistica dello sviluppo in cui ogni aspetto della crescita è importante e influenza gli altri. Lo sviluppo fisico viene assicurato offrendo continue opportunità di movimento; lo sviluppo emotivo è promosso grazie ad adulti empatici e gentili che non reprimono i bisogni dei bambini ma li rispettano, guidandoli durante la navigazione dei sentimenti più forti. L’approccio pratico e manipolativo soddisfa il bisogno di imparare facendo, supportando lo sviluppo cognitivo e favorendo lo sviluppo della creatività e del pensiero critico.

    L’indipendenza

    La sopravvivenza di un neonato nei primi mesi di vita dipende dall’adulto, che è responsabile di dare da mangiare, mantenere al caldo, tenere pulito e curare il bambino in tutto e per tutto. I metodi educativi tradizionali scambiano questa dipendenza fisica per incapacità, circondando i bambini di adulti che fanno continuamente cose al posto loro, senza dargli la possibilità di provare. In realtà, nei primi sei anni, i bambini sono motivati da un desiderio innato di fare da sé, diventare fisicamente indipendenti e, se messi in condizione, si rilevano capaci e abili. Il metodo Montessori riconosce e valorizza questo bisogno creando un ambiente che li incoraggia a vestirsi, mangiare, lavarsi e perfino contribuire alle faccende domestiche. L’indipendenza viene supportata per gradi, creando equilibrio tra ciò che possono fare da soli e di quando hanno bisogno di noi. Fare le cose da sé, provoca grande soddisfazione nei bambini e supporta lo sviluppo dell’autostima.

    La disciplina interna

    Il metodo Montessori considera la disciplina come un processo che porta il bambino, grazie all’equilibrio tra libertà di scelta, indipendenza di movimento e limiti posti dall’adulto, ad interagire in maniera positiva con l’ambiente circostante e con gli altri. Nei metodi educativi tradizionali, il genitore è visto come una figura autoritaria che ha il compito di imporre le regole e farle rispettare, spesso in maniera incontestata. Secondo il metodo Montessori, la vera disciplina non è spinta dal desiderio di soddisfare chi ci sta intorno o dalla paura, ma è guidata da una motivazione interna e dalla comprensione delle regole del vivere in società. Libertà e disciplina non possono esistere separatamente. Dando la possibilità ai bambini di seguire e sviluppare i propri interessi, offrendo libertà che sono consone al loro livello di sviluppo, guidando, reindirizzando e modificando l’ambiente, i bambini arrivano ad interiorizzare le regole e rispettarle comprendendone le ragioni.

  • Montessori e il ciclo di lavoro

    Montessori e il ciclo di lavoro

    Il ciclo di lavoro è una delle caratteristiche essenziali della classe Montessoriana. Durante il tempo trascorso ad osservare i bambini, Maria Montessori notò come, spinti dalla curiosità e dal desiderio di imparare, la loro interazione con l’ambiente seguisse un pattern riconoscibile. Quando la loro spinta interiore verso l’esplorazione è libera di esprimersi, i bambini possono raggiungere un alto livello di concentrazione. Di conseguenza, l’esperienza di apprendimento, così costruita attorno a esperienze significative per loro, risulta più profonda di qualsiasi lezione imposta dall’insegnante.  Montessori notò inoltre come i bambini avessero bisogno di almeno tre ore di interazione ininterrotta per raggiungere il livello più alto di coinvolgimento. Il termine ciclo di lavoro si riferisce proprio a questo spazio di tempo che tutte le aule Montessori dovrebbero offrire e in cui i bambini sono padroni di decidere cosa fare, con chi, per quanto tempo e dove, nel limite delle regole di rispetto reciproco e dell’ambiente circostante.

    cosa succede durante il ciclo di lavoro

    Anche se tutti i giorni sono diversi e ogni bambino è unico, esiste uno schema evidente e comune a tutti i cicli di lavoro. Durante la prima mezz’ora i bambini arrivano e iniziano a scegliere le loro prime attività. Il più delle volte, si tratta di saranno attività semplici, che conoscono bene. L’aula, nella prima ora, sembra per lo più calma ma piena di vita. Dopo la prima parte della mattinata, il livello di attività comincia a stagnare, il livello di rumore si alza e i bambini sembrano stanchi o annoiati. Questo momento viene chiamato da Montessori di “falsa fatica” e di solito si esaurisce abbastanza in fretta, non appena i bambini trovano di nuovo qualcosa che stimola il loro interesse, si dedicano ad attività più impegnative e raggiungono un livello di coinvolgimento ancora più elevato.

    l’ambiente

    Affinché il ciclo di lavoro si svolga senza intoppi, l’ambiente deve essere preparato con grande cura e attenzione ai dettagli. Le attività devono essere pronte all’uso e complete sugli scaffali e devono rispondere all’interesse dei bambini. Oltre alle attività standard dello scaffale Montessori, gli insegnanti possono essere creativi e introdurne altre fatte a mano che seguono gli stessi standard e caratteristiche. Più l’ambiente è preparato e pronto, più il coinvolgimento dei bambini apparirà naturalmente.

    work cycle

    il ruolo dell’insegnante

    All’interno della classe Montessori, il ruolo dell’insegnante è quello di fare da intermediario i bambini e l’ambiente. Introduciamo nuove attività, interagiamo con i bambini che hanno bisogno di sostegno e interveniamo se usano male il materiale o in caso di conflitti. Tuttavia, quando i bambini sono impegnati e impegnati nell’esplorazione, concentrati sull’attività prescelta, facciamo un passo indietro e diventiamo invisibili, evitando di interrompere la loro concentrazione. Di tanto in tanto, controlliamo l’ambiente per assicurarci che sia ancora relativamente ordinato e attraente. Anche se ci si aspetta che i bambini si mettano in ordine da soli, i più piccoli non saranno in grado di rimettere a posto le cose esattamente come le hanno trovate. Di conseguenza, l’aula a metà mattinata potrebbe iniziare a sembrare disordinata e, quindi, poco attraente. Riorganizzare regolarmente gli scaffali aiuta i bambini a sentirsi a proprio agio e supporta il loro naturale bisogno di ordine.

    in classe o all’aperto

    Tornando ai principi di base, Montessori credeva che i bambini fossero in grado di esprimere i loro bisogni interiori e che potessero prosperare solo in un ambiente in cui tali bisogni fossero soddisfatti. Lo scopo del ciclo lavorativo è proprio quello di lasciare che i bambini scelgano liberamente attività che siano significative per loro e che rispondano ai loro bisogni. Come tutti sappiamo, tutti i bambini sono diversi. Ho incontrato bambini che avevano bisogno di iniziare la giornata correndo, arrampicandosi e saltando e per i quali essere bloccati in classe era una punizione. Partendo da questi presupposti, se i bambini esprimono la necessità di passare l’intero ciclo di lavoro arrampicandosi in giardino, è mio dovere rispondere a quel bisogno. Nella mia esperienza, quando il bisogno di movimento è soddisfatto, un nuovo bisogno di attività più tranquille appare e i bambini si spostano naturalmente verso la classe.

    i benefici

    Abbiamo già detto come il ciclo lavorativo supporti la capacità di concentrazione dei bambini ma questo non è l’unico vantaggio. Durante questo periodo, i bambini hanno la possibilità di mettere in pratica le proprie abilità e consolidare le proprie conoscenze. Lo fanno seguendo il proprio ritmo e attraverso attività che trovano interessanti e stimolanti. In un mondo dominato da adulti che dicono loro costantemente cosa fare, questo è uno spazio sacro che appartiene a loro e a nessun altro, dove le loro scelte sono finalmente rispettate, la loro voce ascoltata e le loro richieste diventano priorità. L’esperienza è gratificante e supporta lo sviluppo della propria autostima.

    hai bisogno di aiuto?

    Hai intenzione di cambiare la tua routine quotidiana? Vorresti offrire ai bambini più tempo per il gioco libero ma non sai come fare? Mettiti in contatto così posso aiutarti a riorganizzare la classe!

  • Guida all’armonia in un asilo Montessori

    Guida all’armonia in un asilo Montessori

    I miei ricordi dell’asilo che ho frequentato da bambina sono di un ambiente rumoroso e affollato in cui gli insegnanti cercavano disperatamente di farsi ascoltare e superare il rumore generale. Anche se non ricordo esattamente come mi facesse sentire, so che, da adulta, trovo gli ambienti rumorosi opprimenti e stancanti. Il rumore, il disordine e il caos prosciugano la mia energia e mi fanno sentire fuori controllo. Che effetto potrebbero avere le stesse condizioni sui bambini? Sappiamo innanzitutto che assorbono senza filtri tutto ciò che l’ambiente offre. Inoltre, la loro capacità di regolare le emozioni e liberarsi dallo stress è ancora in fase di sviluppo. Creare una classe tranquilla è fondamentale non solo per la nostra sanità mentale, ma anche per garantire il benessere dei bambini. La pace è un elemento essenziale di un asilo Montessori, continua a leggere per saperne di più- 

    Com’è l’atmosfera in una classe montessori?

    La prima volta che sono entrata in un asilo Montessori, sono rimasta scioccata nel realizzare quanto fosse silenziosa! La maggior parte dei bambini erano occupati mentre gli insegnanti si spostavano da un tavolo all’altro, appena percettibili. Tutti si muovevano lentamente e parlavano a bassa voce. Di tanto in tanto, qualcuno lasciava accidentalmente cadere qualcosa, attirando solo per un momento breve l’attenzione degli altri. Quando necessario, gli insegnanti si avvicinavano ai bambini per ricordare loro le aspettative della classe.

    Con il tempo, ho imparato che la classi Montessori non sono sempre così tranquille. Le transizioni possono essere caotiche come in qualsiasi altro asilo e alcuni giorni sono più complicati di altri. Tuttavia, nella mia esperienza, gli insegnanti Montessori mettono molto impegno nel creare una classe tranquilla, per quanto possibile. 

    A seguire, ho raccolto tutte le strategie che ho usato nel tempo per creare un ambiente tranquillo in classe.

    Idee per creare un ambiente sereno: rendere chiare le aspettative

    Gli esseri umani funzionano meglio quando sanno con chiarezza ciò che gli altri si aspettano da loro. I bambini non sono diversi e renderli consapevoli delle regole di base della classe li aiuta a sentirsi a proprio agio e in controllo. In un precedente post ho evidenziato le tre regole fondamentali di un asilo Montessori: il rispetto per gli altri, per noi stessi e per l’ambiente. Basandoci su queste regole, chiediamo, per esempio, ai bambini di parlare a basso volume e di camminare e non correre quando sono in classe, oppure di non disturbare gli altri mentre sono occupati in un’attività e di aspettare il proprio turno. In questo modo, preveniamo incidenti e cadute e proteggiamo anche la concentrazione dei bambini che si stanno concentrando sulle attività. Correre e parlare ad alta voce è accettabile solo quando si è all’aperto. 

    Dare il buon esempio

    I bambini ci guardano e imparano continuamente. Più gli adulti sono importanti per loro e più è probabile che imitino il loro comportamento, che sia buono o meno. Per questo motivo, il modo più efficace per far sì che i bambini seguano le regole è di farlo noi stessi. Ricordati quindi di muoverti lentamente in classe e con grazia. Se i bambini si comportano male, evita di gridare da una parte all’altra della classe ma avvicinati con calma e parlagli con voce ferma e dolce. Gridare è spiacevole, fa vergognare i bambini di fronte agli altri, li fa arrabbiare con noi e li rende incapaci di ascoltare.

    Passare tempo all’aperto

    Muoversi è essenziale per i bambini sotto i sei anni. Non è solo un modo per bruciare energia, ma anche il loro canale preferito di apprendimento. Passare tempo all’aperto gli permette di esplorare con tutti i sensi, usare tutto il corpo, mettersi alla prova e sviluppare la forza fisica. I benefici del gioco all’aperto non sono solo fisici ma anche sul loro benessere. È stato dimostrato che stare all’aperto aiuta i bambini a sviluppare indipendenza, consapevolezza di sé e fiducia nelle proprie capacità. I bambini che trascorrono un tempo adeguato all’aperto sono generalmente più calmi in classe.

    Mantieni il controllo delle tue emozioni

    Non possiamo aspettarci di creare una classe tranquilla se siamo impazienti, nervosi o arrabbiati. Essere consapevoli delle nostre emozioni e imparare a controllare le nostre reazioni è fondamentale. I bambini sono estremamente percettivi e il nostro umore inevitabilmente si diffonde in classe e li influenza. Fai una pausa quando necessario, chiedi aiuto se stai perdendo la calma, allontanati e non dimenticare di respirare!