Categoria: Spazi e attività

  • Casa a Misura di Bambino: Spazi per il gattonamento in stile Montessori

    Casa a Misura di Bambino: Spazi per il gattonamento in stile Montessori

    Ogni bambino segue un percorso di sviluppo unico e imprevedibile. Anche trascorrendo tanto tempo con loro, non possiamo sapere con certezza quando inizieranno a gattonare o diranno la loro prima parola. Per esempio, la nostra piccola Baby Z, ha iniziato a cercare con ostinazione di mettersi in piedi già al settimo mese, senza mostrare alcun interesse per il movimento a quattro zampe. Eravamo convinti che avrebbe saltato questa fase completamente, ma poi, poco dopo aver imparato a stare in piedi da sola, si è lanciata in avanti e ha cominciato a gattonare. Da quel momento, creare una casa a misura di bambino è diventata una priorità, per permetterle di esercitare questa nuova abilità con libertà e sicurezza.

    In questo articolo ti racconto: 

    • Come abbiamo approcciato il cambiamento
    • Quali cambiamenti ci hanno permesso di rendere gli spazi sicuri 
    • Come il nostro comportamento sia cambiato da quando ha iniziato a gattonare. 

    In che modo il metodo Montessori mi ha aiutata

    Nonostante avessimo già pensato alla necessità di mettere la casa in sicurezza, la sua improvvisa mobilità ci ha comunque colto di sorpresa. Improvvisamente ci siamo ritrovati a ripetere in continuazione: “Non toccare!”. In quel momento, i miei studi sul metodo Montessori si sono rivelati preziosissimi, aiutandomi a preparare un ambiente che fosse adatto non solo a noi, ma anche a lei. L’ambiente preparato, tanto caro a Maria Montessori, è uno spazio che: 

    • si adatta alle necessità dei bambini, oltre che degli adulti
    • si evolve assieme alla famiglia e alla crescita dei bambini
    • supporta il bisogno di esplorazione dei bambini
    A seguire condivido con te alcune strategie che per noi sono state essenziali. 

    Valuta i rischi

    Quando i bambini iniziano a gattonare, il primo pensiero dei genitori è, giustamente, rivolto alla sicurezza. Tuttavia, quando parliamo di esplorazione, la sicurezza non dovrebbe essere l’unico aspetto da considerare. Invece di concentrarci esclusivamente sull’eliminare i pericoli, potremmo riflettere su quali rischi siano troppo grandi in questo momento e quali, invece, possiamo permettere loro di affrontare. Il nostro obiettivo è proteggere i bambini senza sminuire il loro naturale desiderio di esplorare il mondo. L’idea è quella di modificare lo spazio in modo da non dover continuamente dir loro di no o interrompere la loro esplorazione. Rendere la casa a misura di bambino permette loro di mettere alla prova le abilità fisiche, muoversi, toccare, ma anche sperimentare liberamente, senza la nostra costante intrusione.

    semplifica la casa

    Una delle prime cose che notiamo quando i bambini iniziano a gattonare e a diventare mobili è il caos che riescono a creare! Baby Z, ad esempio, adora svuotare ogni cosa. Quando si trova davanti a un cassetto, uno scaffale o qualsiasi superficie, afferra gli oggetti e li lancia dietro di sé. Mi rendo conto che questo comportamento non sia l’ideale, ma la sua determinazione è difficile da controllare in questa fase. Dato che è ancora troppo piccola per comprendere le regole, per controllare i propri impulsi e capire le conseguenze delle proprie azioni, abbiamo deciso di rimuovere tutti gli oggetti troppo pesanti o fragili, che potrebbero farle male o rompersi. Successivamente, abbiamo ridotto il numero di oggetti alla sua portata. Ad esempio, invece di lasciare dieci libri sullo scaffale basso della libreria, ne lasciamo solo cinque, così non diventa troppo faticoso rimettere tutto a posto.

    bambina che svuota i libri dallo scaffale di una libreria. Un ambiente a misura di bambino supporta la loro esplorazione in sicurezza

    Non dimenticare le routine e le regole

    Oltre a riflettere sull’ambiente, è importante anche prendere in considerazione la nostra interazione con i bambini. La nostra guida è necessaria per aiutarli a comprendere quali comportamenti siano accettabili o meno. Allo stesso tempo, è importante ragionare su quali regole siano appropriate al livello di sviluppo e di comprensione dei bambini che abbiamo davanti. Nel caso di un* bambin* di 10 mesi, l’unica soluzione per evitare che tocchi un oggetto o lo metta in bocca, è quello di toglierlo di mezzo. Un ambiente a misura di bambino tiene conto anche della loro consapevolezza

    Per tutto quello che invece non possiamo eliminare, si possono creare delle semplici parole chiave e dei gesti che piano piano li aiuteranno a comprendere quali sono le nostre aspettative. Per esempio, ogni volta che Baby Z mette in bocca qualcosa che non dovrebbe, le diciamo “Fuori dalla bocca” e gentilmente allontaniamo la sua mano. Con lo stesso principio, ogni volta che lei ha finito di svuotare una superfice, le mostriamo come metterla a posto. 

    tieni sotto controllo le tue paure

    Infine, un altro aspetto particolarmente importante quando si parla di bambini in movimento, sin dal momento in cui iniziano a gattonare, è quello delle nostre reazioni. Le cadute, botte, graffi e quant’altro sono inevitabili e in qualche modo utili, perché aiutano i bambini a comprendere i propri limiti fisici, la loro forza, le proprietà dei materiali, ecc e anche a valutare il rischio in autonomia. In questa fase della loro crescita, i bambini ci usano come punto di riferimento per interpretare il mondo. Per questo, una reazione di forte spavento da parte nostra, diventerà loro molto velocemente. Mantenere la calma invece, pur senza sminuire le loro emozioni, li aiuta riprendere controllo e ripartire più velocemente. 

    Se vuoi portare il metodo Montessori a casa e creare degli spazi a misura del tuo bambino, che lo supportano al meglio nella sua crescita, non perdere il video corso “Creare un ambiente a misura di bambino“. 

  • Attività Montessori 3 – 6 mesi

    Attività Montessori 3 – 6 mesi

    Guardando le fotografie di Baby-Z quando era appena nata, sembra incredibile che siano già trascorsi 8 mesi. Nel corso di questo periodo, il suo viso è cambiato moltissimo, così come le sue esigenze, abilità e le nostre abitudini quotidiane. I primi tre mesi li ricordo come una sequenza di infinite poppate, complicati tentativi di uscire di casa e cambi di pannolino incessanti. Non posso dimenticare i primi sorrisi, le coccole dolcissime e i lunghi sonnellini di entrambe durante il giorno. A partire dai tre mesi, ha iniziato ad essere molto più sveglia durante il giorno, manifestando un vivo interesse per il mondo circostante e dedicandosi alla scoperta delle sue manine. I bambini cambiano molto rapidamente ed per questo importante continuare a riflettere sulle routine e introdurre attività adatte al loro sviluppo.

    In questo articolo trovi: 

    • Una guida per capire come gioca il tuo bambino in questa fase
    • Idee pratiche per stimolare l’esplorazione del tuo bambino 
    • Esempi di attività Montessori 3 – 6 mesi 
    neonata che ride

    Come giocano i neonati tra i 3 e i 6 mesi

    Per scegliere le attività più adatte, il metodo Montessori parte dagli interessi e le esigenze del bambino. Sia le attività che proponiamo, che le nostre aspettative, devono essere adeguate alle abilità del momento, ricordando che non possiamo aspettarci ore e ore di gioco, soprattutto indipendente. Per Zara, il gioco indipendente durava al massimo qualche minuto, ma amava farsi portare in giro per la casa da uno di noi. Questo periodo è, dal mio punto di vista, molto particolare perché i bambini vorrebbero fare molto di più di quello che il loro corpo gli concede e, alcuni di loro, attraversano un periodo di pianti intenso. E’ inoltre importante tenere a mente che i bambini hanno ancora bisogno di dormire molto e che limitare gli stimoli offerti, facendo attenzione alle luci artificiali e i rumori di sottofondo, può supportare il rilassamento e aiutare a riposare meglio. 

    Gli adulti: il gioco più interessante

    Prima ancora di scoprire quali siano le attività Montessori adatte nellai fase tra i 3 e i 6 mesi, è bene ricordare che, così come nei primissimi mesi di vita, gli adulti importanti continuano ad essere al centro delle attenzioni. Non c’è nulla che li renda più felici della ricezione di attenzioni da parte degli adulti significativi. Cantare e chiacchierare sono un modo eccellente per stimolare lo sviluppo del linguaggio. Puoi inoltre coinvolgere il tuo bambino nelle tue attività quotidiane, raccontandogli quello che stai facendo e magari portarlo con te usando una fascia o un marsupio. 

    Il tummy time

    Il tummy time continua ad essere importante, sebbene non tutti i bambini lo amino. Trovare nuovi stimoli e modi di catturare la loro attenzione può aiutare a prolungare un pochino il tempo passato a pancia in giù e a renderlo più piacevole. Per esempio potresti utilizzare uno specchio da posizionare davanti al tuo bimbo, o delle piante per catturare la sua attenzione. Lo specchio è sicuramente una delle attività Montessori 3 – 6 più conosciuta. 

    Per stimolare il movimento, posiziona degli oggetti in diversi punti, in modo da invogliare il tuo bimbo a raggiungerli. Non troppo distanti però, per evitare di causare frustrazione o che il tuo bimbo non li veda: ricordati che la sua vista non è ancora completamente sviluppata. Utilizzando un 

    Allo stesso modo, dei libri cartonati con colori vivaci possono stimolare il suo interesse e stimolare il tuo bimbo ad alzarsi sulle braccia per vedere meglio. 

    bambina che fa tummy Time

    La scoperta delle mani

    Gli oggetti che fanno rumore cominciano a diventare estremamente interessanti, via libera quindi a sonagli ma anche piccoli contenitori ben chiusi riempiti di oggetti di diverso tipo (lenticchie, riso, monetine, acqua, ecc).

    La scoperta delle mani spinge i bambini ad iniziare ad interagire in maniera più intenzionale con l’ambiente circostante. Possiamo supportare questo bisogno offrendo degli oggetti da afferrare, come degli anelli di legno intrecciati o di metallo, dei giochi attaccati alla palestrina. 

    Infine, una delle attività Montessori dai 3 ai 6 mesi più conosciute sono le giostrine Munari, da appendere alla palestrina. Questi giochi bellissimi supportano le abilità manuali e visive del bambino, senza sovraccaricarlo di stimoli. 

    Segui la mia pagina Instagram per altre idee di attività Montessori dai 3 ai 6 mesi. 

  • Le Attività di Cura della Persona nel Metodo Montessori

    Le Attività di Cura della Persona nel Metodo Montessori

    Le attività di cura della persona sono, nel metodo Montessori, tutte quelle azioni che incoraggiano i bambini ad imparare a prendersi cura del proprio corpo in maniera indipendente. Supportare l’autonomia in queste pratiche fin da quando i bambini sono piccolissimi, ha tantissimi benefici: 

    • Crea delle routine sane relative all’igiene personale
    • Supporta la consapevolezza del loro corpo
    • Rende le attività da cui spesso i bambini fuggono, come lavarsi le mani o lavarsi i denti, molto più facili da approcciare.
    In questo articolo ti racconto come coinvolgere i bambini in queste attività. 
    Foto dell'autrice, Raffaella Rossi, consulente Montessori e del sonno infantile

    Sono Raffaella Rossi, 

    Consulente Montessori e del Sonno Infantile. Seguimi su Instagram Spotify per tutto il supporto alla genitorialità di cui hai bisogno. 

    Quando iniziare

    Un primo passo per introdurre le attività di cura del corpo, è aiutare i bambini a sviluppare consapevolezza di sè stessi. Questo processo avviene fin dalla nascita, coinvolgendoli in maniera attiva in tutto quello che accade. Per esempio, spiegando al neonato che dobbiamo togliere i vestiti bagnati di pipì. A 6 mesi, chiedendogli di alzare un braccio per infilare la maglietta. E con un bambino di 12 mesi, portandolo davanti allo specchio e facendogli vedere che la bocca è sporca è va pulita. Descriviamo quello che stiamo facendo e mettiamo in risalto i dettagli: la maglietta bagnata, sporca, la temperatura, il tempo, le circostanze, i denti da spazzolare, ecc.

    Quali attività di cura della persona introdurre

     Si dà erroneamente per scontato che la cura del corpo debba essere interamente responsabilità dei genitori,  e che i bambini piccoli non siano capaci e non possano farlo bene. La genitorialità gentile e il metodo Montessori partono invece dal presupposto che, con il giusto supporto, i bambini siano estremamente capaci. Se messi nelle condizioni giuste, possono fare molto più di quanto ci aspettiamo, fin da piccolissimi. Per questo, non esistono attività non adatte ai bambini o solo ad una certa età. Possiamo coinvolgere i bambini in maniera diversa a seconda della loro abilità fisica e del loro livello di consapevolezza, che si svilupperanno velocemente grazie a queste attività. A seguire trovi tante idee su come intrudurre ogni attività. 

    la cura del corpo

    La chiave per supportare i bambini nel raggiungere l’indipendenza nella cura del corpo, è di rendere quanto più possibile accessibile il necessario. Non serve acquistare molto ma basta avere alcune accortezze, anche utilizzando quanto abbiamo già a disposizione. Vediamo alcuni esempi:

    • Uno scalino o una scaletta, che può essere usata per  dare accesso al lavandino. 
    • Un cestino a terra con dentro alcuni pannolini, salviette, spazzola e asciugamano. 
    • Uno specchio ad altezza di bambino 
    • Fazzoletti per pulire il naso  
    Con un budget limitato è possibile fare davvero molto! 
    bambino che si lava le mani. Un esempio di attività di cura della persona

    vestirsi

    Il processo dell’imparare a vestirsi richiede molta pazienza e supporto da parte nostra, ma soprattutto tanta fiducia nelle loro abilità. Possiamo iniziare dall’invitare i bambini a partecipare al processo, semplicemente chiedendogli di piegare un braccio o distendere una gamba. Ad un certo punto, inizieranno a voler fare da soli, ed è quello il momento giusto per cominciare a fare un passo indietro e dargli il tempo per provare. Non aspettiamoci che da un certo momento in poi impareranno a vestirsi da soli e non avranno più bisogno di noi (succederà, ma sicuramente non negli anni dell’infanzia). Chiedere il nostro aiuto è spesso un modo per riconnettere, farsi coccolare e ottenere le nostre attenzioni. 

    uso del vasino

    L’introduzione al vasino, nell’approccio Montessoriano, avviene in maniera un po’ diversa rispetto agli approcci tradizionali che invitano i genitori a continuare ad usare il pannolino fino a quando non sono sicuri che il bambino sia pronto. Come in ogni altro aspetto dell’indipendenza del bambino, il passaggio dal pannolino al vasino è visto come un processo che può iniziare perfino dalla nascita (vi invito a leggere il mio articolo sull’Elimination communication). Nel momento in cui il bambino inizia a muoversi in maniera indipendente, introduciamo l’uso del vasino ad ogni cambio pannolino e supportiamo i bambini nel sviluppare consapevolezza giorno dopo giorno. 

    Cosa fare se non ne vogliono sapere

    Hai reso l’ambiente accessibile, incoraggiato i bambini a fare da soli, li hai supportati nell’imparare…tutto sta andando bene fino a quando, ad un certo punto, non vogliono più lavarsi i denti, per vestirsi la mattina sono lacrime e la spazzola non vogliono nemmeno vederla. 

    Ricorda innanzitutto, che questo succede a tutti i bambini, prima o dopo. Soprattutto attorno ai due anni, sentono la necessità di affermare la propria personalità e lo fanno anche opponendosi a noi e alle nostre regole. Cerca poi di non mettere troppa pressione su di te e il tuo bambino: le attività di cura della persona sono importanti e il tuo bambino ci arriverà con i suoi tempi. 

    Il mio consiglio è quello innanzitutto di usare il gioco e qualche canzoncina per invogliarli e alleggerire la tensione. Prova poi ad offrire qualche opzione (se lavare i denti prima o dopo il bagnetto, con lo spazzolino blu o verde, ecc). Fai il possibile per mantenere le regole e ricordati, è una fase e passerà presto! 

  • Idee per rendere piacevole il tummy-time

    Idee per rendere piacevole il tummy-time

    Il tummy-time, ovvero il tempo che un neonato passa disteso sulla pancia, sveglio e sotto la supervisione di un adulto, viene raccomandato fin dai primissimi giorni di vita dei bambini. Effettivamente, nei primi mesi, i bambini trascorrono la maggior parte del loro tempo distesi sulla schiena, mentre dormono, cambiano il pannolino e mentre giocano. Metterli a pancia in giù, tenerli nel marsupio e perfino allattare in posizioni differenti, offre l’opportunità di sperimentare il mondo che li circonda da altre prospettive e di sviluppare tutti i muscoli del corpo in maniera equilibrata. 


    I Benefici del tummy-time

    Il tummy-time è diventato particolarmente acclamato da quando le raccomandazioni sul sonno sono cambiate ed è stato stabilito che dormire sulla schiena fosse la posizione più sicura per tutti i neonati. Passare molto tempo in questa posizione, ha reso necessario equilibrare con una posizione che vada a sviluppare tutti i muscoli del corpo in maniera completa. Ecco alcuni motivi per cui il tummy-time è così importante. 

    • Aiuta a ridurre il rischio di plagiocefalia nel neonato

    • Rende i muscoli del collo e delle spalle più forti
    • Sviluppa la forza addominale
    • Favorisce il controllo della testa e del collo
    • Supporta abilità come il sedersi, gattonare e camminare
    • Offre ai bambini la possibilità di una prospettiva differente
    tummy-time

    e se non gli piace?

    Purtroppo, conoscere i benefici del tummy-time, non cambia il fatto che molti bambini non amino stare a pancia in giù e comincino a piangere spesso anche solo dopo pochi secondi (Baby Z è parte di questa categoria, anche ora che ha 7 mesi). E’ possibile comunque offrire ai neonati la possibilità di esplorare questa posizione, pur nel rispetto delle loro preferenze, girandoli in un posizione più gradevole non appena sembrano infastiditi. Ci sono altre posizioni che aiutano a sviluppare i muscoli, per esempio nel marsupio, allattando o quando sono sdraiati sul nostro petto. Nei primi mesi, Baby Z ha passato molto tempo dormendo nel marsupio e, da sveglia, distesa sulla notra pancia, rivolta verso di noi – una posizione che amava molto. La cosa più importante è ascoltare, comprendere e seguire i nostri bambini e le loro esigenze.  

    Come rendere il tummy-time piacevole

     

    Se decidete invece di praticare il tummy-time e notate che il vostro bambino non lo ama particolarmente, ci sono comunque dei modi per provare a renderlo un pochino più piacevole. 

    • Adagiateli su una superficie molto morbida e magari con qualche pattern interessante ma con colori non troppo vivaci
    • Sollevate le braccia con una coperta morbida o un piccolo cuscino, in modo che il collo automaticamente resti un pochino in alto e riescano per lo meno a guardarsi intorno
    • Interagite con loro faccia a faccia sdraiandoti sulla pancia di fronte a loro, sorridendo, ridendo e incoraggiando
    • Offrite giocattoli interessanti, sonaglietti, uno specchio con cui interagire, delle fotografie interessanti e magari una pianta
    • Togliete i calzini, in modo che possano esplorare anche con i piedi
    • Non appena cominciano a dare segni di discomfort, prendeteli in braccio o cambiate posizione. 
     E non dimenticare che anche pochi secondi per cominciare, sono sufficienti! 
  • Il cestino dei tesori: guida essenziale

    Il cestino dei tesori: guida essenziale

    Che cosa è il cestino dei tesori

    Il cestino dei tesori è un cesto poco profondo solitamente fatto di vimini o di stoffa che contiene una serie di oggetti quotidiani casuali. Questi oggetti vengono scelti per stimolare la curiosità dei bambini, che interagiranno autonomamente con gli oggetti rimanendo seduti. Di solito viene introdotto verso i sei mesi, quando i bambini iniziano ad essere capaci di stare seduti e può continuare ad essere utilizzato fino a quando i bambini dimostrano interesse. In realtà, non è necessario attendere fino a 6 mesi. I bambini possono esplorare il cestini dei tesori semplicemente quando sono seduti sulla nostra pancia o durante il tummy time. In questa guida trovi tutto quello che c’è da sapere sul cestino dei tesori:

    • I suoi benefici
    • Quali oggetti scegliere
    • In che modo introdurlo 
    • Come interagire con il tuo bambino quando esplora il cestino dei tesori

    Sono Raffaella Rossi, Consulente Montessori e del Sonno Infantile.

    Seguimi su Instagram per altre idee e attività da proporre ai tuoi bambini. 

    I benefici

    I vantaggi del cestino del tesoro sono molti, in primis il fatto che è un’ottima risorsa per stimolare la curiosità, la concentrazione e un senso di indipendenza. Oltre a questo, supporta i bambini nel fare delle scelte e iniziare a capire cosa gli piace e cosa no.  Incoraggia il loro innato desiderio di esplorazione e li aiuta a sviluppare la capacità di stare seduti e di manipolare oggetti di diversi dimensioni, peso e forma. Manipolare oggetti e portarli alla bocca, come di solito fanno i bambini a questa età, aiuta a sviluppare la coordinazione tra mano e bocca.
    Infine, il cestino dei tesori è un primissimo esempio di gioco libero e non strutturato, estremamente importante per i bambini perché supporta la loro creatività e lo sviluppo cognitivo.

    Quali oggetti scegliere

    Innanzitutto è importante scegliere un cestino che sia non troppo grande e con i lati abbastanza bassi per rendere il contenuto facilmente accessibile. L’idea è di includere cose che possano stimolare l’interesse del bambino, oggetti che abbiano diverse forme, colori e aspetto. Idealmente, potremmo pensare a:

    • Un mix di oggetti naturali e artificiali
    • Oggetti interessanti al tatto, per esempio, morbidi, duri, ruvidi, freddi, viscidi, ecc
    • Qualche oggetto che stimoli anche gli altri sensi, per esempio qualcosa che abbia un profumo particolare o che faccia rumore

    Ecco alcuni esempi: ciottoli larghi, pietra pomice, anelli per le tende, corda naturale, cucchiai, sottobicchieri, pochette piccola, nastri colorati, utensili della cucina, sacchetti con erbe, palle sensoriali, una scatolina riempita di riso o lenticchie, pettine e spazzolina per bambini. 
    Il cestino dei tesori può essere creato a costo minimo utilizzando oggetti che già avete in casa o curiosando nei negozietti dell’usato!

    Come scegliere gli oggetti

    L’unica accortezza da avere riguarda la sicurezza. Scegli oggetti che:

    • Ti senti a tuo agio se finiscono in bocca (succederà, te lo garantisco).
    • Non troppo piccolo o con parti rimovibili o che possono staccarsi facilmente e molto piccole. 
    • Che non perdano colore se bagnati
    • Senza angoli o imperfezioni che possano fare male

    il ruolo dell’adulto

    Oltre ad assicurarsi che tutti gli oggetti siano sicuri e possano essere esplorati anche con la bocca, il ruolo dell’adulto è marginale. Non sentirti in dovere di interagire ma lascia liberi i bambini di esplorare il cestino dei tesori in modo indipendente. Posizionalo davanti al bambino in modo che sia ben visibile, e mettiti in disparte. Noterai come le sue scelte siano intenzionali, come siano attratti da alcuni oggetti piuttosto che altri e come il tempo dedicato a ciascun oggetto sia differente. Puoi proporlo più di una volta, fino a quando non noti che l’interesse è diminuito, ed è arrivato il momento di cambiare gli oggetti. 

  • cura dell’ambiente: Organizzare casa con il metodo Montessori

    cura dell’ambiente: Organizzare casa con il metodo Montessori

    La cura dell’ambiente ha a che vedere con le faccende domestiche che fanno parte della vita di tutti i giorni. In un asilo Montessori i bambini sono occupati in attività chiamate “di vita quotidiana”, e imparano a prendersi cura degli spazi comuni per il bene di tutti. Queste attività sono tra le più amate in classe, perché incorporano molti aspetti che i bambini ricercano naturalmente. Allo stesso modo, sono talvolta le più impegnative da gestire per gli adulti, perché richiedono da parte nostra fiducia e un atteggiamento positivo. Per consentire ai bambini di impegnarsi in queste attività, dobbiamo imparare a vedere gli imprevisti – un piatto che cade o dell’acqua per terra- non come un danno, ma una possibilità di apprendimento. 

    Quali benefici hanno queste attività?

    Innanzitutto, le attività di cura dell’ambiente sono occasione di movimento e quindi in linea con uno dei bisogni fondamentali dei bambini. Pulire, lavare, mettere i panni in lavatrice, dà l’occasione ai bambini di lavorare sia sulla motricità grossa che fine. In secondo luogo, la cura dell’ambiente permette ai bambini, proprio come la preparazione dei pasti, di contribuire alla vita della famiglia, facendoli sentire parte attiva e importante. Non dobbiamo sottovalutare quanto questo faccia bene alla loro autostima e benessere. Infine, contribuire alla gestione della casa supporta il loro senso di responsabilità e insegna abilità che saranno utili per tutta la loro vita. 

    Quali attività proporre?

    Le attività di cura dell’ambiente in cui potete coinvolgere i bambini sono pressoché infinite. Alcuni esempi: fare il bucato, stendere, piegare i panni, spazzare, togliere la polvere, pulire i vetri e perfino passare l’aspirapolvere. Se decidete di coinvolgere i bambini nella preparazione dei pasti, potreste incoraggiarli a pulire, raccogliere le briciole (prima che le mangino, possibilmente!), caricare la lavastoviglie o mettere i piatti nel lavello, usando uno step per arrivare all’altezza giusta. I panni possono essere messi nella lavatrice e perfino stesi, una volta lavati. Con uno spruzzino riempito d’acqua e un tergivetro, possono prendersi cura dei vetri. Una volta al giorno, possono imparare a prendersi cura delle piante dandogli acqua. Insomma potete coinvolgerli in tutto quello che fate. Durante le mie consulenze con i genitori, consiglio sempre loro di fare quanto più possibile quando i bambini sono svegli, per poter poi riposare quando loro dormono.

    mamma e figlia cucinano insieme, un'attività di cura dell'ambiente

    Come introdurre le attività di cura dell’ambiente?

    Una delle condizioni fondamentali per rendere la cura dell’ambiente accessibile ai bambini, è che abbiano a disposizione strumenti adatti alle loro mani e che siano a portata di mano quando necessario. Potremmo per esempio creare un angolino con una scopetta e delle spugnette, da utilizzare sempre dopo i pasti. O lasciare vicino alle piante un vassoio con una caraffa piccola d’acqua. Invece, per coinvolgere i bambini, potete semplicemente invitarli ad unirvi a voi mentre vi occupate delle faccende di casa. A seconda della loro maturità e consapevolezza, saprete valutare un buon equilibrio tra il suggerire la loro cooperazione ed esortarli ad assumersi le loro responsabilità. Vi consiglio di iniziare con un semplice ed entusiasta: “Mi aiuti?” dando possibilità di scelta: “Vuoi togliere i bicchieri o il piatto”, evitando imposizioni e, senza fretta, avendo fiducia nel processo. Vuoi approfondire come strutturare tutta la tua casa con il Metodo Montessori? Scopri il corso “Creare un Ambiente a Misura di Bambino” 

    Possibili difficoltà

    E’ molto probabile che all’inizio il tuo bambino faccia cadere oggetti, versi dell’acqua e combini qualche piccolo “danno”. Non scoraggiarti! Fa tutto parte del processo di apprendimento. Ecco alcuni consigli che ti aiuteranno: 

    – Per la tua salute mentale, parti da attività semplici. Invece della preparazione del pranzo della domenica con dieci invitati, potreste preparare insieme la colazione, per cominciare. 

    – Tieni sempre presente il livello di consapevolezza e di manualità del tuo bambino

    – Dimostragli come fare le cose, rallentando in modo che possa guardare e suddividendo l’attività in passaggi piccoli

    – Non ti aspettare perfezione! I bambini piccoli sono interessati al processo e non al risultato. 

    Che altro dire? Buon divertimento! 

  • Organizzare casa con il metodo Montessori: i pasti

    Organizzare casa con il metodo Montessori: i pasti

    In questa serie di articoli dedicati a “Come organizzare casa con il metodo Montessori”, scoprirete come creare un ambiente che supporti i bambini al meglio, che li renda parte della vita quotidiana della famiglia e li accompagni verso l’indipendenza. Come vedrete, non parleremo di attività da scaffale o giochi, ma piuttosto dell‘organizzazione dell’ambiente per renderlo il più possibile a misura di bambino e, allo stesso modo, soddisfare i bisogni di tutta la famiglia. Inoltre, gli articoli non si concentrano sulle stanze della casa ma piuttosto sulle necessità quotidiane quali il dormire, mangiare, giocare ecc. In questo modo, spero, i miei consigli saranno il più flessibili possibile e potranno essere adattati ad ogni ambiente, qualunque sia il numero di stanze, la grandezza e il numero di persone che vivono a casa.

    Il momento dei pasti: come organizzare casa

    La prima delle necessità che prendiamo in considerazione è quella del mangiare, non solo perché il cucinare e mangiare occupano molto del nostro tempo ma anche perché si tratta di un argomento a volte delicato. Dalla mia esperienza di lavoro con genitori, il momento del pasto, che nelle nostre migliori fantasie rappresenta un momento di condivisione e vicinanza della famiglia, spesso finisce per trasformarsi in un incubo fatto di lotte, minacce e urla. Vi assicuro, non deve essere così!

    gli asili montessori: un esempio di condivisione

    Se vi dovesse capitare di visitare un asilo Montessori, noterete la presenza di un tavolo dedicato allo snack, accessibile liberamente durante la giornata. Ho visto bambini affamati alle nove del mattino, nonostante la colazione abbondante fatta a casa, e altri non aver bisogno di mangiare per ore. Se dati la possibilità, i bambini possono imparare a riconoscere i bisogni del proprio corpo, ad esprimerli e ad autoregolarsi, con la gentile guida di un adulto attento. Quando si avvicina l’ora del pranzo, i bambini sanno che l’area snack non è più accessibile ed iniziano a contribuire alla preparazione dei tavoli. Una volta terminato il pasto, sono pronti a mettere via piatti e posate, a spazzare il pavimento e aiutare l’insegnante a pulire e sistemare.

    organizzare casa

    cucinare insieme

    Vi starete chiedendo: “Com’è possibile che questo accada e qual è il beneficio tratto dai bambini?”. Innanzitutto, i bambini sono motivati dalla voglia di portare un contributo reale alla comunità e il momento del pasto è un’occasione perfetta per dargli la possibilità di fare qualcosa di concreto. La preparazione del cibo non è solo un mezzo per lo sviluppo di abilità motorie e pratiche fondamentali nella vita di tutti i giorni, ma è anche un importante elemento di coesione dei bambini all’interno della comunità di cui fanno parte. Le possibilità di partecipazione e di apprendimento sono davvero infinite. I bambini possono essere coinvolti nel preparare la loro merenda e perfino i pasti della famiglia. Possono aiutare a tagliare le verdure, mescolare e aggiungere ingredienti, versarsi l’acqua, il latte e servirsi da soli. Vediamo come organizzare la casa per far succedere tutto questo senza stress. 

    Dalla preparazione alla pulizia

    Considerando gli spazi della vostra cucina, scegliete uno scaffale a portata do mano dei bambini dove poter sistemare oggetti quali piatti, posate, tovagliette e bicchieri. Tenete a disposizione solo il necessario, scegliete oggetti reali, di una misura e peso adatti ai bambini. Allo stesso modo, anche gli strumenti per le pulizie dovrebbero essere reali e a misura di bambino, organizzati in un angolo in maniera ordinata. Se forniti di attrezzi a loro misura, non c’è attività che i bambini ci vedono fare che non vogliano provare loro stessi. Lo scopo non è di obbligarli a pulire o cucinare, ma di organizzare la casa in modo da coinvolgerli in quelle che sono responsabilità di tutti. Potreste cominciare con un semplice: “Mi vuoi aiutare?” e vedere dove vi porta. Se il bambino non vuole partecipare, invitatelo ad osservarvi mentre lo fate. 

    la merenda

    Uno dei passi fondamentali per supportare l’autonomia dei bambini in questo ambito è rendere accessibile sia il cibo che il necessario per la preparazione. A seconda di cosa decidiate di includere nella merenda, il cibo potrebbe essere preparato in un contenitore chiuso e sistemato in un armadietto della cucina facilmente accessibile o nello scaffale più basso del frigorifero, accompagnato dall’occorrente per la preparazione. La scelta del cibo dipende dalle abitudini alimentari dei bambini ma, agli snack preparati industrialmente, vi consiglio di preferire qualcosa che richieda il contributo dei bambini, per esempio della frutta da tagliare, una fetta di pane da spalmare o dello yogurt da versare dal contenitore ad una tazza e a cui aggiungere frutta o cereali. Dopo aver mostrato dove il necessario possa essere trovato, fate vedere come spostare un oggetto alla volta e camminare piano quando si hanno in mano oggetti delicati.

    i pasti principali

    La partecipazione alla preparazione dei pasti può essere, per questioni logistiche e di sicurezza, un po’ più complicata della merenda, ma certo non impossibile. Se coinvolgere i bambini ogni giorno nel cucinare i pasti dall’inizio alla fine con noi può non essere fattibile, è senza dubbio possibile coinvolgerli in parte della preparazione, che sia il taglio delle verdure o la preparazione della tavola. La partecipazione può avvenire in modi diversi, non solo a seconda della grandezza e delle caratteristiche della cucina, ma anche delle abilità e consapevolezza dei bambini. Un’altra possibilità è preparare al tavolo un piatto da portata da cui i bambini possano servirsi autonomamente oppure optare per dei piatti che richiedono di essere assemblati come una piadina o un panino.

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  • Giocare con i neonati: attività Montessori per i Neonati

    Giocare con i neonati: attività Montessori per i Neonati

    Nella mia esperienza di insegnante d’asilo, ho avuto modo di lavorare con bambini tra i 12 mesi e i 5 anni. Nonostante ami i bambini di tutte le età, come ogni insegnante, ho un’età preferita, con cui mi trovo più a mio agio lavorare, ovvero tra i 12 mesi e i 3 anni, un periodo fondamentale per lo sviluppo fisico e del linguaggio. Quando invece è nata la nostra piccola Baby Z, ad ottobre di quest’anno, mi sono resa conto di sapere ben poco dei bimbi più piccoli e del loro sviluppo. Per dirla tutta, non avevo la minima idea di come giocare con i neonati ed ho dovuto imparare tutto da zero.  Di seguito, condivido con voi tutto quello che ho imparato e ritengo rilevante sulle attività Montessori per i neonati. 

    LA capacità di Concentrazione nei primi mesi

    La cosa che mi ha stupito più di tutte, in questi primi due mesi di vita di Baby Z, è la sua capacità di concentrarsi su un dettaglio alla volta. Quando la sua attenzione è attratta da un oggetto, un viso o un suono, non c’è nulla che possa distrarla. La capacità di concentrazione profonda dei bambini era già stata notata da Maria Montessori ed è visibile davvero a qualsiasi età. In genere, ciò che la scatena, è l’interesse verso un’attività che è appena un po’ al di sopra delle sue abilità da creargli una difficoltà, ma non troppo da diventare impossibile e causare frustrazione. Oltre a questo, è anche necessario che il bambino non venga interrotto da nessuno. Vista la fascia d’età e il livello di maturazione del cervello, è normale che la durata di questi momenti non sia lunga. D’altra parte, va ad espandersi più viene esercitata. 

    Quindi, tutto questo cosa ci dice su come giocare con i neonati?

    how to play with a newborn

    che cosa amano i neonati?

    Il mondo per i neonati è tutto nuovo, e immagino debba sembrare incredibilmente intenso, con questa turbinio di sensazioni nuove che incontrano ogni momento. Mentre il loro cervello lavora alla massima potenza per assimilare tutto, sembra davvero impossibile che riescano a soffermarsi su qualcosa in particolare. Eppure, una delle prime cose che ho notato di Baby Z, è stata l’intensità del suo sguardo mentre ci osservava, fin dai primissimi giorni. Infatti, non credo di essere mai stata guardata con tanta attenzione in vita mia! Ogni dettaglio, sfumatura, è come se volessero assorbire tutto quello che i visi più importanti, in questo momento della sua vita, hanno da offrire. 

    La nostra interazione

    Notando questo interesse nei confronti del nostro viso, abbiamo fin dall’inizio  usato ogni momento in cui era sveglia per interagire con lei. Parlandole, descrivendole ciò che stavamo facendo, ma anche facendo facce buffe, sorridendole e cantando. Ora che Baby Z ha quasi tre mesi, ha iniziato a fare i primi suoni e quando le parliamo, ci risponde a modo suo. Quando sorridiamo, ci apre il cuore con un dolcissimo sorriso sdentato. Quando cantiamo, sorride compiaciuta e ripete suoni come se stesse facendo a finta di cantare. Tutte queste attività, oltre a stimolare lo sviluppo del linguaggio, critico in questo periodo di crescita, sono dei momenti di bellissimi passati insieme. Per concludere, il modo migliore per giocare con i neonati è la pura e semplice interazione.

    Il tappetino da gioco

    Nel poco tempo che rimane tra il dormire, la poppata e il cambio pannolino, offriamo a Baby Z la possibilità di giocare sul tappetino. Finora, non ha mai passato più di 10 minuti alla volta a giocare, e il più delle volte dopo pochi minuti, ne ha già abbastanza. Eppure, nonostante non passi molto tempo lì, ho notato dei progressi notevoli. Inizialmente, non sapendo bene che cosa le sarebbe piaciuto, ho attaccato all’arco della palestrina diversi oggetti colorati, tra cui alcuni anelli da afferrare, un paio di animali colorati e un piccolo specchio. Di lato, ho poi aggiunto un libretto di immagini in bianco e nero. Un paio di settimane fa, ha cominciato a mostrare interesse verso uno degli anelli e a colpirlo con la manina. Qualche giorno fa, è finalmente riuscita ad afferrarlo per la prima volta. Ho deciso quindi di rimuovere tutti gli altri oggetti e lasciarle solo questo anello, per darle la possibilità di praticare senza distrazioni. La tenacia di questo piccolo esserino è incredibile, a continuato a praticare imperterrita fino a che non ci è riuscita.

    Tanto bisogno di muoversi

    Nonostante il tempo che Baby Z passa sul tappetino, è evidentemente abbastanza per praticare le abilità che la motivano. Essere a terra, anche se per poco tempo, le permette di muovere tutto il corpo in modo libero e senza il supporto di noi adulti. Nelle ultime settimane Baby Z ha infatti deciso che è arrivato il momento di imparare a girarsi e ci sta provando senza scoraggiarsi. 

    Quando è a terra, a meno che non si stia spazientendo o dia segni di stanchezza o fame, la lasciamo giocare senza disturbarla. Ci mettiamo in disparte, osserviamo e ammiriamo la sua determinazione.