Gestire i comportamenti aggressivi dei bambini

I comportamenti aggressivi dei bambini, che siano morsi, spinte o sberle sono difficili da gestire per tutti i genitori. Se ti sei trovatə a giustificare un momento di rabbia e aggressività di fronte ad altri genitori o familiari, conosci bene quel senso di imbarazzo e vergogna. Ti potresti essere sentito mortificato e perfino aver messo in dubbio le tue abilità genitoriali. O magari ti è capitato di essere fisicamente aggredito dal tuo bambino durante una crisi emotiva. Qualsiasi sia la situazione, non è mai piacevole.

Prima di capire perchè questi episodi accadono e come comportarsi, permettimi di rassicurarti: tuə figliə non è un mostro – (ok, va bene se continui a pensarlo per altri motivi, ma almeno togliti il dubbio su questo!). I comportamenti aggressivi sono comuni e normali. Fai un respiro profondo e liberati dall’ansia, se puoi, perchè solo con tanta calma interiore potrai guidare il tuo bambino a socializzare in maniera positiva. 

In questo articolo ti racconto: 

  • Le cause dell’aggressività dei bambini
  • Cosa fare se il tuo bambino aggredisce un altro
  • Cosa fare se il tuo bambino è aggressivo con te.

Non solo….

Non perdere l’ultimo paragrafo per leggere la mia esperienza con Zara e scoprire come mi sono comportata. 

Foto dell'autrice, Raffaella Rossi, consulente Montessori e del sonno infantile

Sono Raffaella Rossi, Consulente Montessori e del Sonno Infantile.

 In questo articolo ti racconto quali sono le cause più comuni dei comportamenti aggressivi dei bambini e ti consiglio alcune strategie per gestirli in maniera positiva.

Cosa causa l'aggressività dei bambini

Per comprendere le radici dei comportamenti aggressivi dei bambini, dobbiamo riflettere per un momento sulle fasi crescita che attraversano nei primi anni (lo so, non riesco a farne a meno, ma è davvero importante!). Si tratta, infatti, di un periodo di sviluppo intensissimo, in cui vengono poste le basi della personalità e il bambino compie i primi passi verso l’indipendenza fisica. In questo periodo, affinchè il tuo bimbo possa interagire in maniera positiva con gli altri, deve iniziare a sviluppare delle abilità importanti. E’ proprio il fatto che non le possiede a causare i momenti di aggressività. Vediamo quali sono:  

1. La capacità di gestire le proprie emozioni. Un processo luuuuungo che inizia alla nascita e termina attorno ai 25 anni. Il tuo bimbo deve imparare a riconoscerle, dargli un nome, gestirle e dargli sfogo attraverso un comportamento accettabile dalla società. 

2. Le abilità sociali, ovvero tutto quello che riguarda l’interazione con gli altri. Questo va a braccetto con la comprensione delle norme del vivere in società, ovvero i comportamenti ritenuti accettabili dalla società in cui viviamo. 

3. La capacità di empatizzare e di mettersi nei panni degli altri. Questa abilità è legata non solo alle emozioni ma ad un particolare processo cognitivo chiamato “Teoria della mente”. Si tratta di un traguardo dello sviluppo del cervello che viene raggiunto di solito non prima dei 4 anni e ci permette di immaginare, nella nostra mente, un punto di vista differente dal nostro. 

4. Lo sviluppo del linguaggio, che è essenziale per interagire, descrivere ciò che proviamo, negoziare, ecc. 

5. Il controllo dei propri impulsi, che è a sua volta legato alla consapevolezza di sè, la conoscenza delle regole della società, l’empatia e il linguaggio. 

Bambina con viso arrabbiato: la rabbia causa spesso i comportamenti aggressivi dei bambini

Come gestire l'aggressività dei bambini

Come abbiamo detto, solo quando il tuo bambino svilupperà tutte queste abilità, potrà interagire in maniera positiva e senza aggressività. Nel frattempo, come comportarsi quando aggredisce un altro? il fatto che questi comportamenti siano appropriati alla sua età di sviluppo, non li rende accettabili e il nostro comportamento può davvero fare la differenza. Ti dirò di più: il tuo bambino ha bisogno di te più che mai! 

 

Cosa fare se il tuo bambino aggredisce un altro

Il primo passo è comprendere che cosa sta alla base di quel comportamento. Prova a domandarti: durante questa interazione fisica, quale abilità gli è mancata? Come posso aiutarlo a sviluppare questa abilità? Per esempio, nel caso di un bambino che prende un gioco ad un altro, e nel farlo lo spinge, quello che gli manca è la comprensione delle regole della società. Spiega “Ci stava giocando lui, devi aspettare il tuo turno” e suggeriscigli cosa dire: “Volevi chiedergli quel gioco? Gli puoi dire, posso prenderlo?”. Possiamo poi portare la sua attenzione sulle emozioni del bambino “Guarda, piange, poverino” e invitare a riparare “Vuoi dargli un abbraccio?”

Nell’episodio “Come gestire i momenti di fisicità con gentilezza” trovi altri esempi di come puoi supportare il tuo bambino a sviluppare queste abilità.

Cosa fare se alza le mani su di te

Durante una consulenza, un genitore mi hanno raccontato della difficoltà recente che stava attraversando con il suo bimbo. Il momento della nanna era diventato difficile per tutti, a causa delle interazioni fisiche del bimbo con la mamma. E’ probabile che la causa fosse un accumulo di energie durante la giornata a cui il bambino non riusciva a dare sfogo. Un’altra causa probabile, una richiesta di attenzioni e difficoltà a separarsi: con questo comportamento il bambino allungava la routine della nanna e allontanava il momento della separazione. 

In questi casi, è di nuovo importante lavorare alla radice del problema, creando tanti momenti di condivisione in cui possiamo dedicare tutta la nostra attenzione. Altrettanto importante è dare la possibilità di muoversi quanto più possibile. Infine, comunicare in maniera chiara che questo comportamento non è accettabile, spiegandone le conseguenze. “Vorrei tanto stare con te fino a che non ti addormenti, ma se mi fai male, devo andare via.”

In conclusione

Come abbiamo visto, i comportamenti aggressivi dei bambini sono comuni e parte del loro sviluppo. La cosa migliore che tu possa fare per aiutare il tuo bambino in quei momenti è mantenere la calma e focalizzarti su quelle abilità che ancora non possiede. In questo modo, potrai guidarlo con gentilezza e empatia nello sviluppo.

Approfondisci questo argomento nel corso “Guida alla comunicazione positiva“, dove trovi tante altre strategie su come accompagnare i bambini nello sviluppo di abilità essenziali per interagire in maniera positiva. 

Mi ero quasi dimenticata che...

Vi avevo promesso che vi avrei raccontato di un’interazione poco gentile che ha protagonista la mia bambina, Zara, attorno ai 18 mesi. Eravamo al parco e stavamo giocando serenamente sul prato, quando è arrivata una sua amichetta che aveva portato alcuni suoi giochi da casa. Una di queste era una macchinina rossa, che Zara ha subito adocchiato. Dopo aver cercato di prenderla un paio di volte senza successo, ha cominciato ad innervosirsi, fino a spaventare l’altra che, d’istinto ha cercato di allontanarsi. Zara, con una mossa felina, l’ha letteralmente placcata, messa a terra e, senza pietà, le ha morsicato la schiena, lasciandole un livido blu da paura. Tutto questo sotto gli occhi inorriditi della mamma e allibiti, i miei. 

Come ho reagito

Dopo aver gridato un NOOOOO istintivo ed essermi scusata con la mamma e la bambina, ho preso in braccio Zara e ci siamo allontanate. Le ho detto “Amore, i morsi fanno male. Mordiamo solo le cose da mangiare, non le persone”. Ci siamo poi riavvicinate e le ho fatto vedere la bambina che piangeva “Guarda, piange, le hai fatto tanto male.” Le ho poi chiesto come voleva riparare “Cosa possiamo fare per farla stare meglio? Le chiediamo se vuole un abbraccio?” Zara ha annuito e le ho chiesto se voleva una coccola da Zara, che – giustamente- ha rifiutato. Ho di nuovo chiesto scusa alla bambina e alla mamma, che fortunatamente è stata molto comprensiva. Nei giorni successivi, le ho ricordato ancora l’episodio e il fatto che i morsi fanno molto male. Per fortuna, non è più capitato. 

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