controllare i bambini

Controllare i bambini: perché non funziona e cosa puoi fare

Una delle cose che ho imparato velocemente lavorando come insegnante è che, soprattutto i bambini dai 12 mesi in poi, hanno un grandissimo desiderio di indipendenza e di sentirsi padroni della propria vita e dell’ambiente che li circonda. Questa naturale inclinazione viene spesso a cocciare con la tendenza che noi adulti abbiamo di controllare i bambini in maniera totale, lasciandogli poco spazio per esercitare la propria volontà. Per questo motivo, si scatenano spesso delle lotte di potere che, oltre ad essere estenuanti e a non portare da nessuna parte, ci mettono anche in opposizione costante rendendo il nostro ruolo di genitori inefficace.

il ruolo di genitore

Quello che ho imparato negli ultimi 8 mesi da genitore è che lasciare andare il nostro desiderio di controllare i bambini è mille volte più difficile a casa, che nel ruolo di insegnante. Credo che la difficoltà derivi in parte dal coinvolgimento emotivo, ma anche dal forte senso di responsabilità che proviamo (“è colpa mia se mio figlio si comporta così), dalle nostre ansie e anche dall’educazione che noi stessi abbiamo ricevuto da bambini.
Se riusciamo però a distaccarci dai sensi di colpa vediamo i bambini per quello che sono, degli individui distaccati da noi che stanno facendo i primi passi nel mondo e verso l’autorealizzazione. Il modo migliore per supportarli è lasciare andare il nostro bisogno di controllo e metterci di fianco a loro, mentre mettono un piede davanti all’altro, pronti ad aiutare quando ce lo chiedono. 

i benefici

Uno dei benefici più evidenti ed immediati dello smettere di controllare i bambini, è l’eliminare dalle nostre vite le costanti lotte di potere. Più cerchiamo di controllarli, più loro combatteranno la nostra autorità, creando un atmosfera pesante e faticosa da sostenere in famiglia. Inoltre, trovarsi su due sponde opposte di una guerra con i nostri figli, nel lungo termine può avere un effetto molto negativo sul rapporto che abbiamo con loro. Basare invece il nostro rapporto sulla fiducia reciproca, il rispetto e la collaborazione, aiuta a mantenere il canale del dialogo sempre aperto negli anni a venire.

controllare i bambini

da dove iniziare

Un buon punto di partenza è sicuramente ricordare che i bambini non sono nostra proprietà, ma degli individui con personalità, desideri, temperamento, preferenze unici. Secondo, tieni a mente che quello che fanno e dicono non è nostra responsabilità. Ovviamente, siamo responsabili per loro, nel senso che è nostro dovere creare un ambiente che li supporti al meglio, dargli amore, calore, e prenderci cura del loro benessere fisico. Rimagono pur sempre degli individui a sè, in fase di crescita e di comprensione di se stessi e del mondo. Si troveranno davanti a delle difficoltà che noi genitori non possiamo evitare. Tutto quello che possiamo fare è fornigli quanti più strumenti possibili, starà a loro utilizzarli nel lungo termine. 

lascia andare

Il modo migliore per evitare di controllare i bambini è…smettere d di farlo! Pensa alla tua giornata, a tutti i gesti quotidiani e le piccole scelte che compi dal momento in cui ti svegli. A che ora ti alzi, se indossi le ciabatte o cammini a piedi nudi, vestirti prima o dopo la colazione, cosa mangiare, in quale tazza bere il caffè, ecc. Ci possono sembrare delle scelte futili, ma sono proprio queste che ci fanno sentire a proprio agio a casa nostra, e ci danno la sensazione di essere padroni della nostra vita. A seconda dell’età e la consapevolezza dei bambini, inizia a lasciare andare alcune di queste scelte e metterle in mano a loro. Inizia a dargli fiducia, te ne saranno riconoscenti. 

nella pratica

In pratica, significa mettere a tavola due tipi di cereali. Chiedere ” lo versi tu il latte o lo faccio io?”. Preparare due paia di pantaloni. Lasciare andare e diminuire il controllo sui bambini significa supportare la loro indipendenza, quindi predisporre un ambiente in cui possano destreggiarsi da soli. Significa anche collaborazione, soprattutto nei momenti più difficili. E’ ora di uscire di casa, invece di dire “Metti le scarpe” prova con “Vuoi mettere le scarpe da ginnastica o gli stivali?” “Fai solo o ti aiuto io?” “Ora dobbiamo uscire, cammini da solo o ti prendo in braccio?”. Offrire la possibilità di scegliere può aiutare a diminuire la tensione ed evitare esplosioni emotive. 

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