Negli anni di lavoro in classe, ho incontrato tante interpretazioni dell’approccio Montessori. Nel tempo ho notato sempre più attenzione verso l’apparato didattico e le attività sia a scuola che a casa. Io credo invece che il cuore del metodo sia nel comportamento degli adulti e nel loro atteggiamento rispettoso nei confronti del bambino. Nell’approccio educativo tradizionale l’adulto si pone in posizione di superiorità e ritiene che il rispetto sia dovuto, visto il suo ruolo e la differenza di età. Nell’approccio montessoriano, l’adulto si concentra sull’offrire la propria interazione come modello da seguire, che permette al bambino di imparare.
Riflettiamo insieme per scoprire come questo si traduca nella quotidianità della classe o in famiglia.
Rispettare i loro tempi
Bambini e adulti sono spesso fuori sincronia quando si tratta di questioni pratiche. Da una parte, noi adulti abbiamo scadenze, compiti da completare, posti in cui essere e pochissimo tempo da perdere. I bambini, invece, si concentrano sul processo, sul percorso di apprendimento e sono inclini a seguire il loro istinto. La differenza fondamentale tra i due approcci può causare frustrazione da entrambe le parti, se non impariamo a trovare un equilibrio. Immaginate per un momento come vi sentireste se qualcuno vi mettesse fretta di continuo, vi dicesse cosa fare e non ascoltasse le vostre richieste? Non vi sentiresti frustrati e infastiditi? Mostrare rispetto per i bambini significa anche fare lo sforzo di andare incontro alle loro priorità, quando possibile, concedere del tempo in più e godere del processo con loro. L’approccio Montessori parte incoraggia l’adulto a trovare un equilibrio tra le necessità dei bambini e le nostre.
Rispettare le loro emozioni
Le emozioni dei bambini possono essere molto intense e, a volte, difficili da gestire. Erroneamente, molti adulti credono che il loro compito sia quello di farli sentire meglio e risolvere ogni problema. Per quanto le intenzioni possano essere le migliori, spesso il tentativo di far sparire rapidamente le emozioni può avere l’effetto di minare e reprimere i loro sentimenti. Invece, la migliore reazione di fronte a un’esplosione di emozioni è dare ai bambini spazio e tempo per esprimere come si sentono. Ascoltando ed essendo presenti, possiamo aiutarli a canalizzare i loro sentimenti, imparare a gestirli e sostenere il loro sano sviluppo emotivo a lungo termine.
Rispettare il loro corpo
Quante volte prendiamo decisioni che riguardano il corpo dei bambini senza chiedere il loro permesso? Prenderli in braccio senza preavviso o costringerli ad abbracciare un parente insegna loro che va bene toccare il corpo degli altri senza il loro consenso. Allo stesso modo, insegna anche che altri possano toccare i nostri corpi senza aver avuto il nostro permesso. Chiedendo: “Posso abbracciarti?” o “Vuoi una coccola?”, diamo l’esempio per una relazione rispettosa basata sul consenso. Quando stiamo per incontrare dei parenti, possiamo preparare i bambini offrendogli la scelta di salutare a voce, con un abbraccio o con la mano, in modo da aiutarli ad imparare le regole di educazione del vivere insieme ma senza forzarli a fare qualcosa che non vogliono.
A differenza dell’approccio Montessori, l’educazione tradizionale enfatizza quanto sia importante che i bambini rispettino gli adulti, dimenticando che i primi imparano soprattutto osservando e per imitazione. Il comportamento obbediente guadagnato attraverso le punizioni e la paura, non insegna nulla nel lungo termine e mina la nostra relazione con loro. L’unico modo affinché imparino a rispettare gli altri e noi, è quello di essere da esempio e mostrare noi rispetto verso di loro.
“Intanto il primo dovere per l’educatore, sia che si debba occupare del neonato o del fanciullo, è di riconoscere la personalità umana dell’essere nuovo, e di rispettarla.”
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