La prima volta che ho sentito parlare di Elimination communication(EC), è stato quando Baby Z aveva appena qualche mese. Un’amica mi chiese cosa ne pensassi, visto che diversi genitori incontrati durante i corsi preparto avevano scelto di introdurre il vasino fin dalle prime settimane. La mia reazione è stata tanto di sorpresa quanto di scetticismo: l’idea di introdurre il vasino così presto andava contro tutte le mie conoscenze accumulate nel tempo rispetto allo spannolinamento. Incuriosita, ho deciso comunque di informarmi e tra podcast ed articoli, ecco quello che ho scoperto.
Elimination communication: di cosa si tratta?
L’elimination communication, nota anche come vasino infantile, igiene infantile naturale e senza pannolini, è la pratica di imparare a riconoscere i segnali dei neonati e offrire la possibilità di eliminare, appunto, nel vasino invece che nel pannolino. L’idea può sembrare strana, ma è in realtà ben più naturale di ciò che si creda. Basti pensare al fatto che i pannolini usa e getta sono entrati in circolazione solo negli anni ’50, ma non divennero popolari fino agli anni ’80, a seguito di un’intensa campagna di marketing della Pampers. Prima di allora, si usavano panni di cotone e i bambini raggiungevano l’indipendenza dal bagno molto prima. Tuttora, in molti paesi al mondo, i pannolini sono un privilegio o non esistono proprio, vengono utilizzati panni di cotone e l’eliminazione naturale viene considerata la norma.
Come funziona?
Il principio dell’Elimination Communication è molto semplice: i bambini comunicano i propri bisogni, inclusi quelli di evacuazione. Come per gli altri bisogni fisici, la fame o il sonno, gli adulti possono imparare a riconoscere e rispondere in maniera appropriata. Il fatto che i bambini facciano bisogni nel pannolino è un’acquisizione e non una scelta innata. Introducendo quindi il vasino dai primissimi mesi, il bambino impara un modo diverso di liberare i propri bisogni.
Questo approccio può essere introdotto fin dalla nascita o anche nei mesi successivi. Si può inoltre decidere di non utilizzare il pannolino per niente, o di usarlo solo fuori casa. In questo caso, potrebbe essere utile scegliere i pannolini lavabili di cotone, invece di quelli monouso perché i primi danno la sensazione di bagnato e supportano il bambino nel sviluppare consapevolezza dei propri bisogni.
EC e il metodo Montessori
Come dicevo all’inizio, la mia prima reazione è stata di scetticismo ed ho subito pensato: “Come può un bambino cosi piccolo sviluppare consapevolezza dei propri bisogni”. Racconterò in un altro articolo come la nostra esperienza mi abbia convinta del contrario, ma vorrei solo riflettere su come l’EC si allinei bene con l’approccio Montessoriano all’indipendenza, supportando i bambini nel prendersi cura del proprio corpo. Invece del classico approccio molto popolare al momento nei corsi online dello “spannolinamento in 3 giorni”, supportiamo i bambini passo dopo passo nel percorso di indipendenza, proprio come viene fatto per il mangiare, dormire, vestirsi, ecc. In questo articolo puoi scoprire come l’approccio all spannolinamento con il metodo Montessori.
Quali sono i benefici?
I benefici dell’Elimination Communication sono moltissimi. Dal punto di vista pratico, nel caso dell’uso dei pannolini di cotone, si risparmia qualche lavatrice (sono una grande sostenitrice dei pannolini lavabili, ma quando si tratta di cacca, non è esattamente piacevole!). Nel caso degli usa e getta, si risparmiano soldi e si riduce l’impatto ambientale. E’ sicuramente più igienico e rispettoso del bambino che non è costretto a stare seduto sui propri escrementi. E’ infine un approccio più gentile rispetto a quello classico e che permette all’adulto di sintonizzarsi e di capire ancora di più i bisogni dei bambini, e di dimostrare fiducia nelle loro capacità.
come iniziare
Come già anticipato, l’osservazione è il modo migliore per iniziare. Un paio d’ore per un paio di giorni senza pannolino, in un ambiente controllato, danno la possibilità di imparare a capire il modo unico di comunicare del nostro bambino. I segnali sono diversi per ogni bambino, ma di solito si tratta di movimenti del corpo, espressioni del viso, dei suoni o più di una cosa insieme. Tanti bambini, per esempio, si fermano improvvisamente e sembrano concentrarsi. Un altro approccio, che può essere seguito in contemporanea, è quello di seguire un ritmo basato sulle transizioni e dei momenti importanti della giornata.
Sebbene la finestra considerata ottimale vada dalla nascita ai 5 mesi, è possibile introdurre il vasino anche più avanti.
Con i bambini piccoli e pre-verbali, è possibile introdurre dei suoni da associare alla funzione corporea. Molto semplicemente, ad ogni utilizzo del vasino, emettiamo il suono scelto che diventa, attraverso la ripetizione, una forte associazione.
Come continuare
E’ importante tenere a mente che, scegliendo questo approccio, diamo la priorità al viaggio piuttosto che alla meta finale del non utilizzare più i pannolini. Come per l’introduzione ai solidi o l’imparare a camminare, le nostre pressioni o ansie non aiutano e possono essere perfino controproducenti. Ogni bambino è differente e arriverà all’indipendenza nell’uso del bagno con modi e tempistiche differenti. Credo che sia inoltre importante adottare l’approccio che più si adatta alle nostre esigenze familiari, che sia sostenibile nel lungo termine e che non crei stress. Questo potrebbe significare seguire l’EC solo part-time o continuare ad usare i pannolini nei primi mesi.
Qualsiasi cosa decidiamo di fare, deve sempre essere non solo per il bene dei bambini ma di tutta la famiglia, inclusi noi stessi.
[…] mesi di vita dipende dall’adulto, che è responsabile di dare da mangiare, mantenere al caldo, tenere pulito e curare il bambino in tutto e per tutto. I metodi educativi tradizionali scambiano questa […]
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