Giocare con i neonati: attività Montessori per i Neonati

Nella mia esperienza di insegnante d’asilo, ho avuto modo di lavorare con bambini tra i 12 mesi e i 5 anni. Nonostante ami i bambini di tutte le età, come ogni insegnante, ho un’età preferita, con cui mi trovo più a mio agio lavorare, ovvero tra i 12 mesi e i 3 anni, un periodo fondamentale per lo sviluppo fisico e del linguaggio. Quando invece è nata la nostra piccola Baby Z, ad ottobre di quest’anno, mi sono resa conto di sapere ben poco dei bimbi più piccoli e del loro sviluppo. Per dirla tutta, non avevo la minima idea di come giocare con i neonati ed ho dovuto imparare tutto da zero.  Di seguito, condivido con voi tutto quello che ho imparato e ritengo rilevante sulle attività Montessori per i neonati. 

LA capacità di Concentrazione nei primi mesi

La cosa che mi ha stupito più di tutte, in questi primi due mesi di vita di Baby Z, è la sua capacità di concentrarsi su un dettaglio alla volta. Quando la sua attenzione è attratta da un oggetto, un viso o un suono, non c’è nulla che possa distrarla. La capacità di concentrazione profonda dei bambini era già stata notata da Maria Montessori ed è visibile davvero a qualsiasi età. In genere, ciò che la scatena, è l’interesse verso un’attività che è appena un po’ al di sopra delle sue abilità da creargli una difficoltà, ma non troppo da diventare impossibile e causare frustrazione. Oltre a questo, è anche necessario che il bambino non venga interrotto da nessuno. Vista la fascia d’età e il livello di maturazione del cervello, è normale che la durata di questi momenti non sia lunga. D’altra parte, va ad espandersi più viene esercitata. 

Quindi, tutto questo cosa ci dice su come giocare con i neonati?

how to play with a newborn

che cosa amano i neonati?

Il mondo per i neonati è tutto nuovo, e immagino debba sembrare incredibilmente intenso, con questa turbinio di sensazioni nuove che incontrano ogni momento. Mentre il loro cervello lavora alla massima potenza per assimilare tutto, sembra davvero impossibile che riescano a soffermarsi su qualcosa in particolare. Eppure, una delle prime cose che ho notato di Baby Z, è stata l’intensità del suo sguardo mentre ci osservava, fin dai primissimi giorni. Infatti, non credo di essere mai stata guardata con tanta attenzione in vita mia! Ogni dettaglio, sfumatura, è come se volessero assorbire tutto quello che i visi più importanti, in questo momento della sua vita, hanno da offrire. 

La nostra interazione

Notando questo interesse nei confronti del nostro viso, abbiamo fin dall’inizio  usato ogni momento in cui era sveglia per interagire con lei. Parlandole, descrivendole ciò che stavamo facendo, ma anche facendo facce buffe, sorridendole e cantando. Ora che Baby Z ha quasi tre mesi, ha iniziato a fare i primi suoni e quando le parliamo, ci risponde a modo suo. Quando sorridiamo, ci apre il cuore con un dolcissimo sorriso sdentato. Quando cantiamo, sorride compiaciuta e ripete suoni come se stesse facendo a finta di cantare. Tutte queste attività, oltre a stimolare lo sviluppo del linguaggio, critico in questo periodo di crescita, sono dei momenti di bellissimi passati insieme. Per concludere, il modo migliore per giocare con i neonati è la pura e semplice interazione.

Il tappetino da gioco

Nel poco tempo che rimane tra il dormire, la poppata e il cambio pannolino, offriamo a Baby Z la possibilità di giocare sul tappetino. Finora, non ha mai passato più di 10 minuti alla volta a giocare, e il più delle volte dopo pochi minuti, ne ha già abbastanza. Eppure, nonostante non passi molto tempo lì, ho notato dei progressi notevoli. Inizialmente, non sapendo bene che cosa le sarebbe piaciuto, ho attaccato all’arco della palestrina diversi oggetti colorati, tra cui alcuni anelli da afferrare, un paio di animali colorati e un piccolo specchio. Di lato, ho poi aggiunto un libretto di immagini in bianco e nero. Un paio di settimane fa, ha cominciato a mostrare interesse verso uno degli anelli e a colpirlo con la manina. Qualche giorno fa, è finalmente riuscita ad afferrarlo per la prima volta. Ho deciso quindi di rimuovere tutti gli altri oggetti e lasciarle solo questo anello, per darle la possibilità di praticare senza distrazioni. La tenacia di questo piccolo esserino è incredibile, a continuato a praticare imperterrita fino a che non ci è riuscita.

Tanto bisogno di muoversi

Nonostante il tempo che Baby Z passa sul tappetino, è evidentemente abbastanza per praticare le abilità che la motivano. Essere a terra, anche se per poco tempo, le permette di muovere tutto il corpo in modo libero e senza il supporto di noi adulti. Nelle ultime settimane Baby Z ha infatti deciso che è arrivato il momento di imparare a girarsi e ci sta provando senza scoraggiarsi. 

Quando è a terra, a meno che non si stia spazientendo o dia segni di stanchezza o fame, la lasciamo giocare senza disturbarla. Ci mettiamo in disparte, osserviamo e ammiriamo la sua determinazione. 

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