La mente assorbente è un termine coniato da Maria Montessori per descrivere l’incredibile capacità dei bambini sotto ai sei anni di imparare. Maria Montessori è stata una delle prime scienziate ad osservare e studiare con attenzione questo periodo della vita. I suoi studi e, in seguito quelli delle neuroscienze, hanno dimostrato come la costruzione del cervello sia fortemente influenzato dalla qualità delle prime esperienze. Basti pensare che la mente dei bambini inizia il suo sviluppo grazie a più di un milione di connessioni neurali che si formano già nel primo anno di vita. Di questi, solo quelli usati di più sopravvivono mentre il resto andrà perduto. In questi primi anni, la plasticità e la capacità di cambiamento del cervello sono al culmine, mentre, con il passare degli anni, l’abilità di assorbire nuove informazioni diminuisce e rallenta.
Che cosa è la mente assorbente
Nei primi sei anni di vita, la mente dei bambini assorbe senza sforzo tutto ciò che l’ambiente ha da offrire. Durante i primi tre, il processo avviene in modo inconscio, mentre in seguito i bambini iniziano ad interagire in modo più consapevole. Pensiamo ad esempio al camminare. Gli adulti non hanno bisogno di insegnare attivamente ai bambini come alzarsi, stare in equilibro o mettere un piede davanti all’altro. Tuttavia, attraverso l’osservazione, l’imitazione e la pratica, i bambini imparano naturalmente a farlo. Fin dalla nascita, impegnano i loro sforzi nello sviluppare i muscoli, il senso dello spazio e la coordinazione necessari per un compito così complesso. Questa capacità di assorbire il mondo accompagna la mente dei bambini durante tutti i primi sei anni di vita.
Come scriveva Montessori: “Possiamo ammirare un ambiente. Possiamo ricordare un ambiente, ma il bambino lo assorbe in se stesso. Non ricorda le cose che vede ma forma queste cose parte della sua psiche” M.M (2012).
Le conoscenze che ora possediamo su come funzioni la mente dei bambini, ci permettono di supportare al meglio il loro sviluppo. Nei prossimi paragrafi vi racconto alcune caratteristiche essenziali della mente dei bambini nei primi sei anni tra cui.
Imparare dall'ambiente
Sapendo quanto il mondo esterno influenzi la mente assorbente dei bambini, è possibile creare le condizioni affinché possano svilupparsi positivamente. L’ambiente sostiene il loro sviluppo naturale quando risponde ai loro bisogni complessivi, tenendo a mente lo sviluppo olistico del bambino. In altre parole, i bambini hanno bisogno di adulti attenti ed emotivamente presenti, capaci di accettare la loro personalità unica, di guidarli con fermezza e gentilezza. La cosa migliore che un adulto possa fare è guidare dolcemente i bambini verso l’indipendenza e l’autorealizzazione.
Prendendo in considerazione i bambini nella loro interezza, il metodo Montessori supporta il loro sviluppo olistico, anche creando un ambiente fisico che risponde ai loro bisogni.
Imparare facendo
I bambini imparano meglio attraverso l’interazione diretta con l’ambiente. Fino ai sei anni, la mente dei bambini non possiede l’abilità di pensare in astratto, ma ha bisogno di informazioni ancorate alla realtà. Attraverso i sensi, i bambini assorbono nuove informazioni che il cervello elabora per dare un senso al mondo. Per questo motivo, è importante preparare l’ambiente che li circonda con cura, tenendo a mente le loro inclinazioni e bisogni. Per esempio, dando ai bambini la possibilità di esplorare e trovare soluzioni da soli, gli adulti supportano la loro naturale curiosità e voglia di imparare. Sia la casa che l’ambiente esterno offrono naturalmente moltissime opportunità di sentire, toccare e annusare.
I periodi sensitivi
Il cervello dei bambini si sviluppa a velocità incredibile e lavora come una spugna per assorbire quante più abilità e informazioni possibili (da qui l’espressione coniata da Maria Montessori “la mente assorbente). Durante i sei anni, esistono delle finestre di tempo all’interno delle quali sono particolarmente propensi e capaci nell’raggiungere queste abilità. Se non vengono create le condizioni giuste, una volta chiuse queste finestre, sarà molto difficile raggiungere lo stesso livello. Pensiamo ad esempio al linguaggio: se un bambino non ha occasioni di interazione e non viene esposto ad alcun tipo di comunicazione, è praticamente impossibile che impari a comunicare dopo i sei anni. Se vuoi approfondire i periodi sensitivi, leggi quest’articolo.
Il bisogno di movimento
Come già accennato, l’approccio Montessoriano all’educazione è olistico, ovvero tiene conto di tutti gli aspetti della crescita del bambino. Lo sviluppo fisico, per esempio, è considerato tanto importante quanto quello della loro mente, ed è legato anche al loro benessere cognitivo, emotivo e personale. Soprattutto nei primi sei anni, il movimento è un bisogno primario e irrinunciabile, in quanto permette loro di esplorare attivamente l’ambiente, sviluppare forza fisica e fiducia nel proprio corpo. I bambini imparano muovendosi ed esplorando l’ambiente attraverso il loro corpo.
“C’è una forza vitale che porta ogni essere umano a compiere uno sforzo sempre maggiore per la realizzazione delle potenzialità. La nostra tendenza è realizzarle. La gioia e l’interesse arriveranno quando potremo realizzare le potenzialità che sono dentro di noi”
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[…] I primi sei anni di vita di un bambino sono fondamentali al loro sviluppo. In questa fase, i bambini costruiscono il cuore della loro personalità, imparano a gestire le emozioni, il cervello raggiunge il picco del lavoro e cominciano a confrontarsi con il mondo e ad interpretarlo. Tutto ciò che apprendono rimarrà inconsciamente ancorato al loro essere per tutta la vita. La parte incredibile di questo processo di crescita è che avviene in maniera spontanea, grazie all’incredibile capacità di assorbimento della loro mente. Tutto ciò che l’ambiente che li circonda offre, i bambini assorbono, nel bene e nel male. Se vuoi saperne di più su come imparano i bambini, leggi qui. […]